Vivono in auto con la figlia di due anni. Li soccorrono i Carabinieri
Vivevano da non si sa quanto tempo in pochi metri quadri. Padre, madre incinta, figlia di due anni, con cane e gatto, dormivano tutti nell'auto. Ferma in un parcheggio pubblico
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“Una sfida quotidiana”. In un mondo del lavoro dove le donne sono spessissimo meno pagate degli uomini e a volte anche costrette a licenziarsi per badare ai figli, Gloria racconta la sua storia di postina e madre di tre gemelli
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Ferrara rende omaggio a Nando Orfei, uno dei più grandi artisti circensi della storia, con l’intitolazione del parco di via Porta Catena, un luogo simbolico dove il suo grande tendone ha più volte trovato casa durante le celebri tournée
di Anja Rossi
Biagio Rossetti il grande urbanista, l’architetto di corte. Biagio Rossetti l’ingegnere militare, l’artefice dell’addizione erculea. Tutti conoscono le sue opere, ma pochi ne conoscono i retroscena, tra cui la vita stessa del famoso architetto della Ferrara rinascimentale.
Proprio dall’esigenza di far conoscere alla cittadinanza la storia di Biagio Rossetti, nasce l’iniziativa, promossa dall’ufficio di Ricerche storiche e dal Centro idea del Comune di Ferrara, di scoprire la casa del celebre architetto della Corte estense, attraverso la visita guidata da Francesco Scafuri, per scoprirne sia l’edificio storico sconosciuto ai più, sia per inaugurare la nuova sede del Centro di educazione alla sostenibilità Idea, la cui attività è rivolta ai cittadini, ed in particolare alle scuole, grazie anche all’accreditamento Ceas nell’ambito della rete regionale Infeas, circuito formato da soggetti pubblici e privati del territorio regionale per promuovere, diffondere e coordinare le azioni di educazione alla sostenibilità.
L’assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara Rossella Zadro, presentando la nuova sede del Centro Idea, ha voluto sottolineare come la casa di Biagio Rossetti risulti essere il luogo ideale per i bambini, ovvero “uno spazio portatore di qualità nella vita anche se è una struttura spesso non conosciuta in città. Per questo abbiamo deciso di aprirla oggi, perché deve diventare un patrimonio a disposizione di tutti”.
“L’abitazione di Rossetti – attualmente al numero civico 152 di via XX settembre – era stata inizialmente concepita come semplice “casetta” per sé e la sua famiglia”, ha spiegato il responsabile dell’ufficio di Ricerche storiche del Comune di Ferrara Francesco Scafuri. “Fu iniziata a partire dal 1490 sotto la direzione del grande urbanista, e fu terminata solo dopo il 1502. L’architetto coinvolse nell’impresa due tra i più valenti artisti attivi presso gli Estensi, Fino e Bernardino Marsili, i quali decorarono e affrescarono l’edificio sia internamente che esternamente, come si usava al tempo. Inoltre, al “tagliapietra” Gabriele Frisoni, collaboratore di Rossetti anche in altri lavori, venne attribuito il lavoro dei cotti decorativi del portale d’ingresso, dove sono raffigurati cavalli marini raffrontati, conchiglie, testine di putti ed altri elementi che ritornano anche negli archetti delle finestre. La casa conclusa, quindi, divenne un vero e proprio palazzo signorile, con muri esterni merlati e dipinti, oltre a un bel giardino caratterizzato da alberi da frutto e siepi, un cortile e una loggia con colonne corinzie”. Nel 1910-11 l’edificio venne poi restaurato a cura dell’associazione Ferrariae Decus, che decise di conservare gran parte della facciata. Nell’occasione, tuttavia, la cornice settecentesca d’ingresso, fu sostituita da un cornicione di modello rinascimentale, tipico della Ferrara di allora.
Questo edificio storico – già sede del centro di documentazione dell’istituzione Servizi educativi e scolastici – mira dunque a diventare un importante tassello di un potenziale percorso turistico culturale nella zona medioevale, anche attraverso la riscoperta delle personalità d’ingegno che hanno reso grande questa città. Secondo gli studiosi, infatti, la casa costruita da Biagio Rossetti risulta essere innovativa e modello per i secoli successivi, sia nel disegno architettonico del prospetto principale in mattoni, sia nelle finestre binate sormontate da archivolti in cotto.
Un segreto inoltre è stato svelato durante la visita: guardando l’edificio da via Caprera, questa strada risulta essere una sorta di “cannocchiale urbanistico”, in fondo al quale si staglia il prospetto principale della casa di Rossetti, visibile per successivi quadri prospettici mano a mano che l’osservatore si avvicina allo storico edificio.
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