Cento
2 Ottobre 2013
Due ore e mezza di grande musica e di grandi interpreti il 3 ottobre nell’auditorium San Lorenzo

Cento festeggia il Teatro Borgatti

di Redazione | 2 min

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borgattiCento. La Fondazione Patrimonio degli Studi ha voluto ricordare il periodo d’oro del teatro Borgatti con la pubblicazione di un cofanetto, curato dal presidente Adriano Orlandini e intitolato “Mezzo secolo di lirica al Teatro Comunale di Cento”. Il cofanetto, con il patrocinio della Fondazione Teatro Borgatti” contiene due Cd con le voci di alcuni dei grandi cantanti che, nel corso del prima metà del secolo scorso, hanno calcato le scene teatrali centesi (proprio nei brani da loro interpretati a Cento). Si potranno riascoltare artisti che sono stati vere pietre miliari nella storia dell’interpretazione operistica: 37 cantanti, tra cui i soprani Rosetta Pampanini, Giannina Arangi Lombardi, Magda Olivero, Gina Cigna, Mafalda Favero, Lina Pagliughi, i tenori Giuseppe Borgatti, Aureliano Pertile, Mario Del Monaco, Tito Schipa, Gianni Raimondi e i baritoni Antonio Magini Coletti, Ernesto Badini, Giovanni Inghilleri, Benvenuto Franci e Aldo Protti. Due ore e mezza di grande musica e di grandi interpreti, che il dottor Giorgio Gualerzi (rinomato storico della vocalità) presenterà al pubblico centese giovedi 3 ottobre alle ore 21 nell’auditorium San Lorenzo.

La serata, che vuol essere anche un omaggio alla grande Magda Olivero (che ha già festeggiato ben 103 anni) sarà arricchita dalla proiezione di filmati storici con le grandi interpretazioni della stessa Olivero, di Schipa, Del Monaco ed altri.

La lirica è sempre stata il fiore all’occhiello del Teatro Borgatti, soprattutto nella prima metà del secolo scorso: in tale periodo infatti si mantenne continuamente molto elevato il livello qualitativo delle produzioni operistiche centesi, raggiungendo spesso punte davvero eccezionali per un teatro di provincia. Il merito fu in gran parte del maestro Gaetano Bavagnoli (uno dei direttori prediletti da Puccini) e dell’avvocato Licinio Pedrini (l’animatore di tutta la vita culturale cittadina).

“Il più grande dei piccoli teatri”: così il Teatro di Cento veniva definito nel periodo tra le due guerre, durante il quale vi si rappresentarono spettacoli che in alcuni casi eguagliarono, se non superarono, analoghe produzioni di teatri ben più importanti. Emblematico, in tal senso, l’eccezionale successo colto da Il trittico di Puccini, che Bavagnoli diresse a Cento nel 1920 (prima ancora che venisse rappresentato alla Scala), con buona parte del cast che egli stesso il mese prima aveva diretto nel Trittico al Covent Garden di Londra, alla presenza dello stesso Puccini. Tre anni dopo, il 25 settembre 1923, il grande operista toscano volle onorare il teatro centese della sua presenza, in occasione di una trionfale rappresentazione della sua Manon Lescaut, diretta dallo stesso Bavagnoli.

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