Cronaca
25 Settembre 2013
Intervenuta la prima prescrizione. Inutili anche eventuali condanne: in Appello scadono i termini

Subappalti a Cona, corsa contro il tempo

di Marco Zavagli | 3 min

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admin-ajax.phpUn processo contro il tempo, che anche in caso di condanna, è destinato a fermarsi sul binario morto della prescrizione. È ripreso ieri mattina il processo “minore” relativo alla costruzione dell’ospedale di Cona. Alla sbarra, per violazione della legge 646 del 1982 che regola la disciplina degli appalti nella pubblica amministrazione, ci sono otto imprenditori.

Il processo vede alla sbarra come principale imputato Gisberto Bonfatti, modenese di 62 anni e presidente del Consorzio Cona, accusato di aver concesso in subappalto tra il gennaio 2008 e il marzo 2009 una serie di lavori relativi al completamento e ampliamento del nuovo polo ospedaliero di Cona. Appalti che il Consorzio Cona aveva ricevuto da ProgEste e quindi dall’azienda ospedaliera, ente pubblico concedente.

I lavori sono passati così, senza preventiva autorizzazione del Sant’Anna (per la difesa non sarebbe necessaria per opere con un valore inferiore a 100mila euro), ad aziende i cui rappresentanti legali sono tutti imputati nel procedimento in corso: la Casalini&Co per quanto riguarda la coibentazione e l’impermeabilizzazione di parte delle coperture in cemento armato e legno, per un importo di 980mila euro; all’Eurogeo per l’esecuzione dei tiranti d’acciaio, per 70mila euro; alla Pgm per la fornitura con posa di pannelli e pareti, per 40mila euro; alla Geimar per fornitura e posa di pavimenti in granito, per 406mila euro; alla Mit per la fornitura e il montaggio di lattoniere, per 70mila euro; alla Vega Com per la posa in opera di serramenti, per 56mila euro; alla Snc, sempre per la posa di serramenti, per 145mila euro.

Imputati sono quindi tutti i rappresentanti legali delle ditte appaltatrici, chiamati a rispondere di violazione della normativa sugli appalti nella pubblica amministrazione: Adone Casalini, bolognese di 74 anni, per la Casalini&Co; Mauro Grava, trevigiano del ’59, per la Eurogeo; Gabriele Lani, pesarese di 42 anni, per la Pgm; Enrico Giovanetto, torinese di 45 anni, per la Geimar; Franco Mantovani, ferrarese di Portomaggiore, classe ’52, per la Mit; Germano Scaranari, 57enne originario di Genova ma residente a Ferrara, per la Vega Com; e Denis Alberi per la Snc. L’inchiesta che ha portato al processo era scaturita dalle indagini della guardia di finanza sul maxi cantiere di Cona. Dai contratti di appalto le fiamme gialle esaminarono anche i lavori concessi in regime di subappalto individuando le presunte irregolarità divenute materia d’esame per il giudice Testoni.

Giudice che ha sostituito Silvia Giorgi, migrata in Corte d’Appello a Bologna. Un passaggio di consegne che ha rinviato ulteriormente, dopo la pausa di sei mesi post terremoto, i tempi del processo. Che ora è stato rinviato al 30 ottobre. Non prima di aver dichiarato la prescrizione per Andrea Casalini, che esce così dal procedimento con l’assoluzione. Per la prossima udienza, conti alla mano, altre due posizioni dovrebbero prescriversi. “E purtroppo – aggiunge l’avvocato Marco Linguerri, costituitosi parte civile in rappresentanza dell’azienda ospedaliera – l’intero esito del processo è quasi scontato. Anche in caso di eventuali condanne, le posizioni degli imputati cadranno in prescrizione entro l’Appello”. Le fattispecie di reato in esame infatti si prescrivono dopo 5 anni e si parla di fatti avvenuti attorno al 2008.

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