Sarà un festival dei diritti e Ferrara la sua culla. Questo per tre giorni, dal 4 al 6 ottobre. È stata presentata a Roma la settima edizione del Festival di Internazionale. La rivista che porterà per un intero fine settimana nella città emiliana le penne (e le tastiere) più famose del mondo festeggia i suoi primi vent’anni, “incontrando i suoi lettori – anticipa il direttore Giovanni De Mauro – in una serie di nuovi appuntamenti (ventuno, per la precisione) che serviranno a raccontare in che modo nasce, ogni settimana, questo giornale”.
Naturalmente ci sarà tutto il resto: dibattiti con giornalisti ed esperti sui temi d’attualità, proiezioni di documentari e film, presentazioni di libri, appuntamenti per i bambini, spettacoli teatrali, interviste e workshop. E come in ogni festa che si rispetti, a un certo punto si ballerà: “sabato sera – prosegue De Mauro – spegneremo le candeline durante tre dj set in diverse piazze della città. Nel programma dovevano trovare posto così tanti appuntamenti che abbiamo deciso di anticipare l’inizio, con un’anteprima giovedì sera per due proiezioni al cinema Boldini”.
Una rassegna che, come sottolineato dal sindaco Tiziano Tagliani “quest’anno riveste un significato particolare, perché suggella compiutamente la fuoriuscita dal delicato periodo successivo agli eventi sismici del 2012. In quest’anno, infatti, grazie anche al sostegno ed alla generosità di tanti uomini di cultura e della sfera dell’informazione, siamo riusciti a recuperare alla vita attiva molti monumenti e luoghi dell’arte e della cultura della nostra città, rendendoli nuovamente disponibili per quella straordinaria trama di iniziative e manifestazioni di eccellenza che rappresentano una delle “cifre” distintive della nostra città”.
A ricordare il successo crescente di interesse anno dopo anno è Marcella Zappaterra, che in una nota fa notare che “se c’è una cosa che ad ogni edizione rappresenta una piacevole sorpresa è la crescente partecipazione del pubblico al festival, con code lunghissime che si formano ben prima dei vari incontri e che rappresentano il segno più evidente della volontà di vedere, ascoltare, imparare, sapere”. “È proprio qui – aggiunge la presidente della Provincia – che il festival di Internazionale ha colto nel segno, dando voce ad domanda di informazione che riguarda una quantità, per certi versi, positivamente sorprendente di donne, uomini, giovani e meno giovani, che vogliono farsi un’idea sui fatti e gli accadimenti del nostro tempo”.
Tra le dichiarazioni entusiaste c’è anche quella dell’assessore regionale Massimo Mezzetti, per il quale “i tre giorni di incontri, spettacoli e proiezioni azzerano confini e censure; invitano al dibattito la cittadinanza e le grandi firme del giornalismo e della letteratura su temi attualmente “scomodi”, confermando che, i diritti all’informazione e al sapere, sono primari e indispensabili per la crescita interiore della persona e per l’evoluzione dei popoli”.
Venendo al programma, il filo conduttore di questa edizione sono i diritti, analizzati sotto diversi punti di vista. Ad affrontare il tema guida di quest’anno, tra gli altri, saranno Urvashi Butalia, scrittrice, storica ed editrice indiana, figura da molti anni in prima linea nella difesa dei diritti delle donne; e Mona Eltahawy, la giornalista e attivista egiziana che raccontò su Twitter di essere stata picchiata e molestata dalla polizia durante le manifestazioni di piazza Tahrir. A Internazionale a Ferrara si parla anche di diritti e mobilitazione digitale con Paul Hilder, direttore internazionale delle campagne di Change.org, la piattaforma online gratuita di campagne sociali che ha raccolto per le sue cause circa 185 milioni di firme da tutto il mondo.
Attesissimo è l’incontro con Natalie Nougayrède, la nuova direttrice di Le Monde, prima donna al vertice del più importante quotidiano francese. Saranno presenti al Festival, tra gli altri, l’economista franco statunitense Susan George; il giornalista statunitense Joshua Foer, autore del testo L’arte di ricordare tutto (Longanesi, 2011); Elias Khoury, uno dei principali intellettuali libanesi, che sarà intervistato da Gad Lerner; Hernán Casciari, direttore della rivista argentina Orsai; Stephen Engelberg, direttore di Propublica, piattaforma virtuale che si occupa di giornalismo d’inchiesta; Bhaskar Sunkara il direttore di Jacobin – magazine di cultura e politica d’ispirazione marxista – e Jonathan Nossiter, regista e scrittore statunitense, autore del documentario Mondovino.
E ancora: Daria Bignardi, Vinicio Capossela, Riccardo Iacona, Tullio De Mauro, che sarà intervistato da alcuni studenti ferraresi, il fumettista Zerocalcare, Anna Maria Testa, pubblicitaria ed esperta di comunicazione.
Di letteratura, tra gli altri, parlano Noo Saro-Wiwa, giornalista e scrittrice nigeriana, figlia di Ken Saro Wiwa, storico scrittore e attivista ucciso dal regime; lo scrittore congolese Alain Mabanckou, autore del pluripremiato Memorie di un porcospino (Morellini, 2009); la scrittrice indiana emergente Janice Pariat.
Un altro filone tematico riguarda i paesi alla prova tra conflitti e nuove prospettive, come il Venezuela dopo Chávez, con i giornalisti venezuelani Boris Muñoz e Maye Primera e la giornalista colombiana Maria Teresa Ronderos, e di Birmania e riforme politiche con il giornalista birmano Aung Zaw, direttore di The Irrawaddy, rivista che si occupa dell’attualità del paese e del sudest asiatico.
A due anni dall’inizio delle proteste che segnano l’avvio della primavera araba, Internazionale a Ferrara si fa il punto della situazione. Ne parlano, tra gli altri, Farouk Mardam-Bey, storico francosiriano, editore di successo in esilio in Francia; Farhad Khosrokhavar, sociologo iraniano; Olivier Roy, politologo francese specializzato in civiltà dell’oriente; Gamal Eid, presidente dell’Arab network of human rights information.
Per parlare di nuove tendenze e di internet come strumento di mobilitazione è presente Micah White, firma di Adbusters, rivista e rete globale che nel 2011 ha lanciato l’hashtag #occupywallstreet. Ospite anche Anthony de Rosa, internet guru che è stato social media editor e columnist dell’agenzia Reuters e attualmente dirige della sezione notizie della startup Circa. Si rinnova l’appuntamento con le TED conference a cura di Bruno Giussani, e con i grandi documentari inediti di Mondovisioni a cura di CineAgenzia. Per la seconda volta il pubblico del Festival sperimenta la rassegna di audiodocumentari Mondoascolti a cura di Jonathan Zenti e Audiodoc.
Quest’anno il premio Anna Politkovskaja per il giornalismo d’inchiesta sarà consegnato alla giornalista e attivista dei diritti umani della Repubblica Democratica del Congo Chouchou Namegabe, che con coraggio ha denunciato le terribili violenze che subiscono le donne durante i conflitti armati e lo stupro come strumento di guerra.
Tra gli eventi serali, un reading dall’antologia di monologhi di Serena Dandini Ferite a morte (Rizzoli, 2013), testo nato come progetto teatrale sul femminicidio. Per la prima volta in Italia, la performance luminosa del fotografo francese Clément Briend, che giocherà con le proiezioni intese come esplorazione fotografica dell’ambiente. Previste inoltre una mostra del disegnatore Shout e una lettura musicale tratta dall’ultimo libro di Fabrizio Gatti Gli anni della peste (Rizzoli, 2013).
Non mancherà nemmeno lo sport. Con Lilian Thuram e i giovani atleti della federazione italiana di atletica sarà inaugurata “Siamo tutti italiani”, maratonina che percorrerà il centro di Ferrara.