La Spal partirà all’arrembaggio del prossimo campionato di Seconda divisione di Lega Pro con una compagine societaria tutta nuova, quella che ha risollevato le sorti sportive dei colori biancoazzurri. Ma allo stadio “Mazza”, accanto al nuovo corso si assisterà a una vecchia prassi. Quella di omaggiare sindaco, assessori e consiglieri del Comune di Ferrara dell’abbonamento gratuito alle partite casalinghe.
Tra le stanze del municipio è già partita la conta per la “seleção” di palazzo municipale. Come? Attraverso una mail inviata ai gruppi consiliari da uno zelante dipendente comunale da un ufficio dell’amministrazione: “in previsione dell’anno calcistico che andrà a incominciare a breve – si legge nella missiva -, si chiede, a chi fosse interessato, di fornire il proprio nome e cognome per l’abbonamento della Spal 2013/2014”. I ‘convocati’ che risponderanno alla chiamata al tifo dovranno inviare il proprio nominativo a un altro ufficio comunale: l’unità operativa Sport e tempo libero. Che provvederà, immaginiamo, a contattare la società calcistica per ottenere la tessera da far recapitare poi ai tifosi di Palazzo Ducale.
A sindaco, assessore e consiglieri viene in sostanza regalato un biglietto, nominativo, valido tutto l’anno e che costa ai “comuni mortali” 180 o 120 euro (sono i prezzi rispettivamente di tribuna poltrone blu e tribuna bianco-azzurra – riportiamo entrambi perché ignoriamo quale dei due è destinato agli omaggiati).
Una prassi consolidata, quella della regalia del posto in tribuna, che si ripete da anni. Dagli anni Novanta per essere precisi, dai tempi del presidente Donigaglia. E che non scandalizza più di tanto l’assessore allo Sport Luciano Masieri. “Avveniva anche con i precedenti presidenti – conferma l’assessore -; da quando io sono assessore c’è sempre stata questa tradizione. Bisogna specificare però che se uno non lo chiede non gli viene consegnato in automatico. E alla fine saranno solo 6 o 7 quelli che ne usufruiranno. Quindi se un assessore o un consigliere lo chiede è perché ha intenzione di andare allo stadio per guardare la partita”.
Ma non le sembra, nel suo piccolo, un ennesimo esempio di privilegio di casta? “Se la vuole mettere così – replica Masieri -; io lo vedo come un gesto di attenzione da parte della dirigenza”.
Al momento non sappiamo se qualcuno tra assessori e consiglieri rinuncia all’abbonamento gratuito per racarsi allo stadio a spese proprie. Come ogni altro cittadino.
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