6 Agosto 2013
Proteste ambientaliste. L’assessore Zadro: “Il Comune era già al corrente da tempo dei cambiamenti in atto"

Inceneritore, la nuova Aia ‘annulla’ la differenziata

di Ruggero Veronese | 4 min

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admin-ajax.phpLe modifiche all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell’inceneritore di via Diana, approvata negli ultimi giorni dalla Conferenza dei servizi (vai all’articolo), vedono due principali novità. Da un lato una riduzione fino al 99% delle emissioni consentite per determinate sostanze inquinanti (tra cui HF, SOx, Ipa e metalli) che dovrebbe garantire in futuro una maggiore qualità dell’aria in rapporto alla quantità di rifiuti bruciati, dall’altro la temuta possibilità da parte di Hera di “importare” e smaltire rifiuti da tutto il territorio regionale. Un’ipotesi (resa possibile dalla legge regionale 23 del 2011) che già solleva le prime polemiche, sia per i possibili legami del termovalorizzatore con l’ampliamento del teleriscaldamento, sia perché potrebbe disincentivare molti cittadini ferraresi a impegnarsi nella raccolta differenziata.

Secondo la nuova Aia infatti il “tetto” di materiali smaltibili dall’inceneritore resta invariato: 130 mila tonnellate all’anno. Una quota che se necessario potrà essere raggiunta, secondo la legge regionale, anche con i rifiuti provenienti dal bacino unico regionale. “Senza dubbio è una novità che fa perdere senso alla raccolta differenziata – commenta Francesca Cigala Fulgosi, ex consigliere comunale (uscita dai Verdi in polemica con il sì del partito dell’allora centrosinistra ferrarese su triplicazione dell’inceneritore e turbogas) e tra i fondatori del comitato Ferrara Città Sostenibile -: i cittadini ferraresi sapranno che, anche se seguono i comportamenti più virtuosi, la quantità di rifiuti bruciati in città resterà sostanzialmente la stessa, perché i mancati carichi ferraresi verranno sostituiti da quelli di altre province. Una situazione che vanifica tutti gli sforzi individuali”.

E la Fulgosi non mostra troppa fiducia neanche nei limiti alle emissioni imposti con la nuova modifica dell’Aia, anche in virtù di un ingombrante “precedente”: il protocollo firmato nel giugno 2003 dall’allora sindaco Gaetano Sateriale, in cui si garantiva “di limitare il conferimento all’inceneritore di Ferrara esclusivamente ai rifiuti prodotti nel territorio provinciale”. “Non ci fidiamo delle prescrizioni – spiega l’ambielntalista -, possono essere scavalcate in qualunque momento da norme successive, come accaduto con il protocollo del 2003, e l’unica soluzione ai problemi ambientali è di non costruire strutture impattanti sul territorio. Noi crediamo che questa vicenda sia legata al progetto del teleriscaldamento: anche se Hera garantisce che le centrali di supporto a metano funzioneranno solo otto giorni all’anno, nessuno può escludere modifiche successive alle normative”.

Chi invece vede di buon occhio la nuova Aia è l’assessore comunale all’ambiente Rossella Zadro, che dichiara di “aver seguito vari incontri della Conferenza dei servizi, di cui fanno parte anche Arpa e Usl” e che l’amministrazione era già al corrente da diverso tempo dei cambiamenti in atto. L’assessore però non vuole sentir parlare di un “potenziamento” del termovalorizzatore: “È un argomento che solleva sempre molti dubbi, ma credo sia importante evidenziare che la nuova Aia prevede una diminuzione dei flussi di massa, che non c’è un aumento della quantità di rifiuti bruciati e che Hera ha definitivamente abbandonato le richieste di bruciare biomasse e di portare la soglia limite a 142 mila tonnellate. La riduzione fino al 99% di vari agenti inquinanti porterà poi a una selezione a monte dei rifiuti da bruciare, alcuni dei quali dovranno essere smaltiti autonomamente da Hera, attraverso discariche o in altri modi”.

La Zadro spiega che Hera sarà obbligata a fornire ogni due mesi i dati sulle emissioni, in modo da poter essere monitorate costantemente, e riguardo alla produzione di energia per il teleriscaldamento spiega che “i termovalorizzatori e gli impianti di smaltimento esistono perchè esistono i rifiuti, ed è giusto utilizzare l’energia che producono. Per scaldare l’acqua Hera potrebbe utilizzare anche il metano o altri combustibili, ma a mio avviso è meglio bruciare un rifiuto piuttosto che una fonte fossile, che ha un impatto maggiore sull’ambiente”.
Secondo l’assessore il rischio di vedere Ferrara trasformata in un “centro di smaltimento” regionale è molto remoto: “In regione ci sono otto inceneritori e per i rifiuti indifferenziati ci sarà una collaborazione tra territori durante la manutenzione dei vari impianti. A Ferrara stiamo lavorando per diventare il punto di riferimento per il recupero della plastica: si sta guardando a delle nuove strutture da implementare proprio per il recupero dei materiali. Ma l’inceneritore resterà fermo a 130 tonnellate: quella è la quota per cui è autorizzato e non c’è nessun genere di potenziamento, anzi grazie ai nuovi vincoli possiamo dire che è stato depotenziato”.

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