E’ stata ricevuta oggi dai sindacati di categoria che rappresentano i lavoratori della Cassa di Risparmio di Ferrara (DirCredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca/Uil) la comunicazione con la quale l’azienda attiva la procedura di gestione degli esuberi, stimati in 295 a livello di gruppo bancario.
Una lettera che di fatto avvia le trattative con le organizzazioni sindacali e con la quale il commissario Inzitari spiega le motivazioni dell’avvio della procedura, legate all’andamento della banca, ai risultati del 2012, alla situazione dei crediti anomali e all’articolazione della rete commerciale, che nel loro insieme generano costi non compatibili con gli attuali ricavi della banca. Si confermano così le notizie giunte a Estense.com (vai all’articolo) in merito al piano di rilancio dell’istituto di credito ferrarese, con il quale i commissari straordinari intendono effettuare tagli nell’intero gruppo bancario con una “cura dimagrante” che dovrebbe rimettere in carreggiata la banca, intervenendo anche, ma non solo, sui costi del personale, e rivedendo la strategia aziendale in una logica di ritorno alla ‘banca locale’ (possibile la chiusura delle filiali non legate al territorio storico di appartenenza).
Il “perimetro” della procedura, secondo la comunicazione ufficiale, riguarda Carife, Carife SEI e Commercio e Finanza. I commissari indicano una serie di azioni che consentiranno il rilancio aziendale di Carife. Tra queste, come detto, la rifocalizzazione sul territorio ferrarese, una rivisitazione organizzativa della rete commerciale, il miglioramento dell’efficienza operativa e la riduzione dei costi, in particolare di quello del lavoro. Per quanto attiene alla rete, l’ipotesi è quella di introdurre un nuovo modello organizzativo denominato “Hub & Spoke”. Vi sarà inoltre una revisione e riduzione delle strutture centrali.
Per Commercio e Finanza si indica la necessità di un drastico ridimensionamento, mentre per Carife SEI il ridimensionamento dovrà essere “coerente con la riorganizzazione della Banca”. L’azienda inoltre ritiene che alcuni contenuti del contratto integrativo aziendale siano troppo onerosi e che dovranno quindi essere ridiscussi per contribuire alla diminuzione dei costi aziendali.
Anche per la dirigenza le notizie non sono piacevoli. La trattativa prevede infatti che per la categoria dei dirigenti siano negoziate specifiche ed analoghe azioni per il contenimento dei costi. Nella comunicazione, infine, i commissari concludono indicando la disponibilità a considerare tutte le soluzioni atte a non disperdere il patrimonio umano e professionale, “purché economicamente ed organizzativamente sostenibili con l’attuale stato che non consente di pianificare significativi oneri di ristrutturazione”.
Per le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori Carife le informazioni fornite attraverso la comunicazione della procedura non sarebbero sufficienti a compiere valutazioni adeguate, così nelle prossime ore verrà chiesta all’azienda un’ampia integrazione sia quantitativa che qualitativa. Nel frattempo i sindacati costituiranno la delegazione trattante alla qualen parteciperanno anche i rappresentanti nazionali e territoriali.