La dura lotta dei cittadini di Comacchio in difesa della legalità – II parte
L’ospedale di Comacchio è stato inaugurato nel maggio del 1970. L’unico ospedale della Provincia ad essere stato costruito con fondi comunali, ovvero con beni appartenenti alla Comunità di Comacchio. Non con finanziamenti statali o lasciti di privati. Il progetto originario prevedeva anche la costruzione di un secondo padiglione per Malattie infettive che non fu realizzato per mancanza di fondi. L’area di espansione prevista già nel 1° PRGC (Piano Regolatore) del 1970 (adozione) era di 15 ettari (150.000 mq) ovvero 7 volte la superficie attuale dell’ospedale di Comacchio. Nessun altro ospedale della Provincia, compreso Ferrara, sino al 1990 godeva di queste condizioni, costruiti prevalentemente nei centri abitati e con scarse possibilità di espansione.
Per fare qualche esempio: l’ospedale di Argenta è stato realizzato nel 1939. Quello di Copparo nel 1901. Quello di Bondeno nel 1989 dalla donazione del Senatore Borselli. La struttura originaria di Cento risale addirittura al 1312! Il Carlo Eppi di Portomaggiore è stato bombardato nel corso della 2° Guerra Mondiale e ricostruito. Agli inizi del 1990 l’ospedale di Comacchio era considerato nella Programmazione sanitaria provinciale e regionale (2° Piano sanitario regionale) l’ospedale di riferimento del Basso Ferrarese. Sia per le oggettive condizioni edilizie già esposte sia perchè l’unico Comune della Provincia a sostenere una popolazione turistica di oltre 4 milioni di presenze! Ovvie considerazioni per cervelli non affetti da ideologia razzistica di tipo etnico, che guarda caso in questa Provincia affligge individui di orientamento politico di sinistra! Una patologia incurabile (Mi viene da riferire come notizia che Sansonetti ex-Direttore dell’ex-quotidiano Liberazione ha pubblicato recentemente un libro dal titolo: “La sinistra è di destra”!).
Con la L.n.67/88 (Legge finanziaria) lo Stato, per la prima volta dal dopoguerra, mette a disposizione ben 30.000 miliardi di lire per il riammodernamento del patrimonio edilizio sanitario nazionale. Nel marzo del 1990 i politici di questa Provincia, o meglio dire i Ras della politica provinciale, decidono che l’ospedale di Argenta e di Cento si possono ristrutturare (sic!) quello di Comacchio, il più moderno di tutti e con una superficie di espansione di 15 ettari, no! Oltretutto il Decreto Ministeriale n.329 del 1989, attuativo della Legge Finanziaria, imponeva espressamente la verifica degli ospedali esistenti prima di decidere la costruzione ex-novo di nuovi stabilimenti ospedalieri.
Aggiungo come ulteriore informazione che il Comitato di Gestione dell’ex-USL 33 di Codigoro (tutti i Comuni del Basso Ferrarese) aveva deciso prima dell’entrata in vigore della Legge finanziaria del 1988, un investimento di 5 miliardi di lire per la realizzazione di 3 nuove sale operatorie (500 mq), della Rianimazione e dell’unità di UTIC presso l’ospedale di Comacchio. A lavori in corso nel marzo del 1990 si decide di chiuderlo! Che cosa è successo allora nel Basso Ferrarese,nella Provincia di Ferrara e nella Regione Emilia-Romagna a tal punto da sovvertire ogni logica ed ovvia considerazione? A tal punto da sovvertire leggi dello Stato e della Regione da parte degli stessi rappresentanti istituzionali? Tutto quello sin qui scritto è più che sufficiente a porsi degli interrogativi, “cetnici” esclusi. Il proseguimento è consigliabile solo a stomaci forti!
Manrico Mezzogori, Consulta Popolare S.Camillo