Inaugura venerdì 19 luglio alle ore 19, e rimarrà allestita fino al 25 agosto, alla Porta degli Angeli di Ferrara, la mostra dedicata allo scultore Valter Fingolo, curata dall’associazione “Il Cantiere delle Idee chiare e sfuse”, nell’ambito della programmazione estiva della Rta “Progetto porta degli Angeli”, in collaborazione con il Comune di Ferrara – Circoscrizione 1, ed il sostegno di “Arteurop” (Association des Artistes de Europe) e della casa editrice Nuovecarte, che ne pubblicherà il catalogo.

L’esposizione raccoglie circa 30 e più opere scultoree dell’artista, di varie dimensioni ed ha lo scopo di presentare, presso uno dei più prestigiosi contenitori espositivo-culturali ferraresi, uno scultore schivo e pressoché sconosciuto, ma di grande talento, con la volontà di proporlo al grande pubblico italiano e straniero, alla critica, ad un pubblico di esperti provenienti dal mondo della Scuola, dell’Università, delle Accademie e dei Media.

 “Lavorare i sassi di fiume. Una fatica boia. Ma chi glielo fa fare? […] Mentre l’uomo va sulla Luna a cercar sassi, Valter si incammina sul greto del Piave e del Livenza per trovare quelli da portare a casa, nel suo laboratorio-tenda in mezzo alla campagna. […] Non è un nostalgico di un tempo passato che resiste alla modernità, – afferma, nella presentazione ufficiale, il curatore Giovanni Dalle Molle, in un dialogo con Silvia Poletti – non è nemmeno un artista intellettuale che dispensa la sua visione della realtà. Chi lo conosce bene sa che la sua è una lotta muta per vedere riconosciuta la dignità di quello che è e quello che fa. Un grido silenzioso, che per esprimersi non sceglie le gallerie d’arte e le pagine dei giornali ma la dura disciplina dell’asceta che si alza alle cinque del mattino.”

Certamente chi lo conosce bene è il fotografo-artista Rudy Barborini, che “dialoga” con l’opera di Fingolo a partire dal back stage di realizzazione delle opere e allestimento, da lui documentato, alla interpretazione ironica del personaggio che vediamo riprodotta nel materiale di comunicazione, caratterizzata da toni che ricordano certi autoritratti irriverenti di Dalì.

A questa interazione fra i due artisti si riferisce il sottotitolo della mostra, poiché sarà Barborini a ri-proporre, attraverso il suo sguardo, con tre poster fotografici da lui composti attraverso elaborazioni digitali personalissime, altrettante sezioni dell’esposizione: rispettivamente i “Totem Cosmici”, i “Monoliti Mutanti” e le “Lacrime di Fiume”.

Tutto il materiale fotografico e multimediale raccolto sarà infine elaborato e composto in un dvd che verrà presentato in chiusura della mostra, prodotto da Arteurope.

Il catalogo, che sarà edito da Nuovecarte, uscirà a margine della mostra stessa e la documenterà adeguatamente con testi ed immagini, ma proporrà anche una sintesi dei commenti lasciati sul cosiddetto “libro degli ospiti”: oltre che a toccare le opere, infatti, il visitatore è invitato ad avere un ruolo attivo anche in un campo che di solito è esclusivo appannaggio di critici e “addetti ai lavori” con l’idea originale di realizzare una mostra “a critica aperta”.

info@biopastoreria.it – telefono 3482290769