Editoriali
7 Luglio 2013
Il ‘postribolo’, una polemica senza fondamento

Fatti e parole

di Marco Zavagli | 4 min

Leggi anche

Rapina alla Banca Centro Emilia. Preso anche l’ultimo bandito

È stata definitivamente sgominata la banda che, il 12 settembre 2022, aveva messo a segno la rapina alla Banca Centro Emilia di via Porta Romana. Nei giorni scorsi, infatti, gli uomini della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato anche l'ultimo dei quattro banditi, un palermitano di 41 anni, che insieme ai complici, era riuscito a fuggire con 250mila euro di gioielli preziosi e 60mila euro in contanti

Tangenti in Fiera. Il ‘grande accusatore’ fu “inattendibile”

C'è l'inattendibilità delle parole di Pietro Scavuzzo, il 'grande accusatore' di tutta la vicenda, tra i principali motivi che hanno spinto il gup Carlo Negri del tribunale di Ferrara a pronunciare sentenza di assoluzione nei confronti dei cinque imputati nel processo per le presunte tangenti tra i padiglioni di Ferrara Fiere, accusati a vario titolo di induzione indebita e peculato

Comunità e Sanità. L’Ausl rilancia il ruolo dei Comitati Consultivi Misti

Il rapporto con i cittadini in forme organizzate è un elemento importante e strategico per la qualità dei servizi sanitari. È quanto emerso nel corso del convegno "Comunità e Sanità: il ruolo dei Comitati Consultivi Misti dalla parte del cittadino" che, nella mattinata di martedì 16 aprile, ha riempito la Sala della Musica in via Boccaleone 19 a Ferrara

admin-ajax.php“Arrivò proprio nei giorni in cui feste su feste trasformavano Ferrara…”. “In una culla della gloria” prosegue il Tasso di Goethe. In un “postribolo”, si aggiungerebbe ai giorni nostri. Le parole del vescovo Negri, ma soprattutto le reazioni seguenti, pendono da ormai una settimana sulle cronache cittadine. L’invettiva episcopale contro il popolo della ‘movida’ estense è diventata il fulcro attorno al quale ruotano interventi di uomini di cultura, politici, imprenditori, normali cittadini. Ma nessuno si è posto il problema reale: il ritrovo attorno al duomo rappresenta davvero un problema di ordine pubblico?

Certo quello che succede nelle serate universitarie è lontano da quel Corso Roma che descriveva Bassani, con “le ore propizie per gli aperitivi, la folla seduta e quella in piedi, salutando, stringendo mani, bonariamente urtando e venendo urtati secondo il costume inveterato della provincia italiana…”. Ma è ancora più distante dalla bolgia infernale dipinta da monsignor Negri.

Il punto di partenza per riportare la questione alla sua essenzialità è capire a quale uditorio il vescovo intendeva rivolgersi. In altre pagine l’anatema pastorale è stato difeso ‘crociatamente’  come una semplice opinione. Una semplice opinione sostenuta con il diritto della curia di dire ciò che vuole. Vero. Ma ci si dimentica di un passaggio chiave. Quelle parole – sorvoliamo sul termine “postribolo” che rimanda al meretricio, con annessi e connessi – non escono dalle mura di una chiesa. Non appartengono a un sermone rivolto ai propri fedeli dall’alto di un altare. L’invettiva proviene da una nota inviata alle redazioni giornalistiche. Evidentemente per essere pubblicata e letta da tutti. Da chi vede nel vescovo la propria guida spirituale e da chi a questo punto si trova a subire una predica non richiesta. Una volontà di catechizzare che esula insomma dal ruolo di un capo di una comunità religiosa.

Più centrato l’intervento di Fiorenzo Baratelli, che vorrebbe questa disputa non limitata al mondo dei credenti, ma allargata alla cittadinanza intera “perché la città è di tutti”. Che la diatriba non fosse ab origine confinata all’interno della comunità cattolica era – come spiegato – già nelle intenzioni di partenza. Il direttore dell’istituto Gramsci parla anche di riflesso in chiave locale di diverse anime della Chiesa di Roma e sostiene che in questo caso si parta “da un problema reale”.

Vediamo allora se davvero stiamo parlando da una settimana di un problema reale. In genere dovrebbe accadere il contrario, ma in questo caso alle parole facciamo seguire i fatti.

Partiamo dalla denuncia forse più clamorosa arrivata dal capo della diocesi estense: “persone intente in atti di promiscuità”, “scene di sesso tra due ragazzi e un gruppo, evidentemente ubriaco, coinvolto in atteggiamenti orgiastici”. Già abbiamo scritto che alla questura nell’ultimo anno non risultano denunce contro ignoti per atti di vandalismo o comportamenti blasfemi nella zona della cattedrale. Anzi, la zona per le forze dell’ordine, che ogni sera hanno almeno una pattuglia in zona, è classificabile come tranquilla.

Chi dovesse, parliamo per il futuro, accorgersi di scampoli di Sodoma e Gomorra davanti all’assiso Borso d’Este, è pregato di segnalarlo alle autorità. Non farlo violerebbe quel dovere civico che incombe su ognuno di noi. Laico o religioso che sia.

Veniamo ora alle “centinaia o migliaia” di anime perdute che “quasi tutte le notti”, vagano nel limbo di “enormi sbronze di alcol e droga”. Esaminando le chiamate di intervento giunte alla centrale operativa del 118 di Ferrara dal 1° maggio ad oggi, gli episodi che riguardano l’area della movida si possono contare sulla dita di una mano. Anche con qualche dito mozzato. La prima chiamata di una certa gravità che si rintraccia risale al 30 giugno. Alle 3.56 viene soccorso per una intossicazione da alcol un giovane di 21 anni in corso Porta Reno, davanti al Leon d’Oro. Qualche tempo prima, il 12 giugno, il telefono del pronto soccorso squilla per una persona ubriaca in via Adelardi, all’1.07. Sul posto non si troverà nessuno. Il giorno prima invece si era sentito male un uomo di 34 anni davanti alla Bnl, alle 2.35. Il 23 giugno una ambulanza viene inviata in piazza Trento Trieste alle 2.48. Il personale sanitario raccoglie un uomo di 53 anni, forse un universitario fuori corso…

In conclusione un ragazzo, anagraficamente qualificabile come universitario, che ha creato problemi al “sistema sociale” in tre mesi. A lui si aggiungono bontemponi un po’ attempati difficilmente riconducibili al ‘popolo della notte’. Siamo abbastanza lontani dalle “centinaia o migliaia di giovani” e dalle quasi quotidiane “enormi sbronze di alcol e droga”. Lo conferma lo stesso responsabile infermieristico del servizio118, Marco Orioli: “non c’è nessuna emergenza: a parte qualche episodio di eccesso, nella zona del duomo a dire il vero meno frequentemente che altrove, siamo di fronte a quella che definiamo normale amministrazione”.

Bastavano dei dati. Tante parole, a questo punto forse inutili, si sarebbero evitate. “Si può parlare di tutto in modo interessante, ma non tutto merita interesse” diceva Brecht. Spendiamo allora tempo e spazio per parlare di più di Berco, Basell, geotermia, prevenzione antisismica, disoccupazione. Questo merita interesse.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com