Si sono presentati con i sigilli e le manette questa mattina i carabinieri davanti al civico 506 di via Giuseppe Fabbri, a Ferrara. I militari del Nucleo operativo ecologico di Bologna, insieme ai colleghi del comando provinciale dell’Arma, hanno arrestato Roberto Cavicchi, 65 anni, titolare dell’impianto di recupero di rottami ferrosi Rottam Ferrara.
Questo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bologna Alberto Ziroldi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia felsinea. Secondo gli inquirenti Cavicchi sarebbe coinvolto in un traffico illecito di rifiuti ferrosi. L’indagine del Noe era partita nell’autunno del 2011 dal sospetto che quel centro di recupero di rifiuti speciali fosse il collettore delle attività di conferimento di numerosi soggetti che, privi di qualsiasi autorizzazione per la loro gestione, trasportavano abusivamente ingenti quantitativi di materiali ferrosi in varie parti del Nord Italia.
Dai successivi riscontri è emerso inoltre che alcuni di questi soggetti erano gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Un particolare che fa ipotizzare alla procura di Bologna l’ipotesi che presso la Rottam Ferrara “possano essere affluiti partite di metalli di pregio (rame, ottone, allumino, etc…), compendio di azioni predatorie sul territorio”.
In particolare, dall’analisi della documentazione sequestrata e delle attività investigative svolte è stato accertato, relativamente al solo periodo 2009-2011, che il titolare dell’attività aveva gestito abusivamente ingenti quantitativi di rottami ferrosi e non, per un controvalore di oltre tre milioni e 400mila euro; e destinato parte di quei rifiuti, per oltre 8 milioni di chilogrammi, a varie acciaierie del nord Italia, sfruttando l’accreditamento presso le stesse messo a disposizione da imprese compiacenti del settore.
Oltre all’arresto del titolare, i carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo della ditta, di otto autocarri e di due conti correnti bancari, per un valore complessivo di oltre due milioni e mezzo di euro.
Insieme a Cavicchi risultano indagati in stato di libertà altre 45 persone, ritenute responsabili a vario titolo di attività di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi.
L’operazione, scattata all’alba di questa mattina, e che ha visto l’impiego complessivo di 16 uomini e 8 mezzi, ha permesso di localizzare, inoltre, una ulteriore area, posta sotto sequestro, di circa 30mq (in uso ad uno degli indagati) utilizzata per lo stoccaggio illecito di rifiuti speciali.
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