Cronaca
22 Giugno 2013
Alla sbarra, per rispopndere della morte di Tarek Hamad, c’è Bouchaib Abbidi

Omicidio sottomura, il testimone riconosce l’imputato

di Marco Zavagli | 2 min

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Bouchaib Abbidi

Bouchaib Abbidi

C’era anche l’imputato in mezzo al gruppo che linciò Tarek Hamad. Marco Fadda, testimone oculare dell’omicidio del sottomura di via Baluardi, ribadisce davanti al gup Monica Bighetti quanto già detto agli inquirenti in sede di interrogatorio.

Dopo la prima udienza di martedì (vai all’articolo), si è chiusa con l’esame, durato due ore, del testimone chiave l’istruttoria del processo in rito abbreviato per l’omicidio del tunisino di 25 anni morto in seguito a un forsennato linciaggio con spade e bastoni nel sottomura di via Baluardi la sera del 29 aprile 2012.

Alla sbarra c’è Bouchaib Abbidi, marocchino di 27 anni, difeso dall’avvocato Cazzola del foro di Verona. Abbidi venne arrestato dalla squadra mobile di Ferrara nel maggio 2012. La polizia lo aveva rintracciato nel corso di un blitz ordinato dopo alcune segnalazioni. Il 27enne sarebbe stato descritto da alcune testimonianze come una delle persone che partecipò al linciaggio. Secondo i riscontri ottenuti dagli inquirenti, Abbidi sarebbe stato visto “brandire degli oggetti contundenti nei confronti della vittima”.

Per l’omicidio di Tarek sono già state condannate due persone. La Corte D’Assise ha comminato la pena di 21 anni di reclusione per Nabil Benabdennaby (vai all’articolo), 24 anni, mentre dal tribunale per i minorenni di Bologna è stato condannato in primo grado a 8 anni l’unico minorenne all’epoca del delitto. Gli altri imputati sono tuttora latitanti.

L’udienza proseguirà a luglio, con la requisitoria del pm Alberto Savino e le arringhe della parte civile (l’avvocato Massimo Bissi per i familiari della vittima) e della difesa.

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