Cronaca
17 Giugno 2013
Con il senatore Pdl iscritti nel registro dellam procura anche Balboni (Fli) e Maccari (Coisp)

Caso Aldrovandi, indagato Giovanardi

di Marco Zavagli | 2 min

Leggi anche

Una locandina in vetrina, una mano tesa: Ferrara contro la violenza sulle donne

Una locandina nelle vetrine della città per dire "Basta violenza sulle donne". Un semplice foglio, ma capace di trasformare negozi, farmacie e mercati in veri presidi di ascolto e protezione per chi vive situazioni di paura o isolamento. Ferrara si mobilità così, con una rete diffusa e concreta, per dare un segnale chiaro: qui nessuna donna è sola

La biblioteca che dà ‘lezioni di sicurezza’ ad Alan Fabbri

La Biblioteca Popolare Giardino interviene pubblicamente dopo il post con cui il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha celebrato l’inaugurazione della nuova biblioteca comunale Dino Tebaldi. Un post in cui il sindaco ha ricordato le critiche ricevute in passato prendendo le distanze da chi “pensava di combattere la mafia nigeriana aprendo una biblioteca in Gad”

adminIl senatore del Pdl Carlo Giovanardi, l’ex senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni e il segretario nazionale del Coisp Franco Maccari sono stati iscritti dalla procura di Ferrara nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è diffamazione. A sporgere denuncia, lo sorso 28 marzo, è stata Patrizia Moretti, come aveva preannunciato lei stessa all’indomani del sit-in della discordia quando scese in piazza a mostrare ai sindacalisti del Coisp la foto del figlio ucciso.

E proprio quella foto è l’elemento centrale della querela da cui dovranno difendersi i tre neo indagati. Balboni e Maccari sono chiamati in causa per quanto affermato nel pomeriggio del 27 marzo a Palazzo Roverella, a Ferrara, nel dibattito che ha preceduto il congresso regionale del sindacato di polizia che aveva organizzato il sit-in.

Maccari intervenne per puntare il dito contro la “stampa vigliacca e penosa  che ha pubblicato cose ignobili, compreso il non voler prendere atto che la foto di stamattina (quella di Federico Aldrovandi mostrata dalla madre durante la manifestazione, ndr) non è stata ammessa in tribunale perché non veritiera”. A Balboni invece si contesta l’affermazione secondo cui “la foto non corrisponde alla verità, è stata usata dal Manifesto (in realtà venne pubblicata da Liberazione e scattata prima dell’autopsia, ndr) per una campagna di disinformazione ma è una falsificazione della realtà” (vai all’articolo).

E invece “si tratta della foto del volto di Federico, ancora vestito degli abiti che indossava al momento della morte, sul lettino dell’obitorio”, spiegherà la madre ai carabinieri incaricati di redigere la denuncia. Una foto scattata di consulenti del pubblico ministero in sede di autopsia e che “a differenza di quantop sostenuto da Maccari e Balboni, è del tutto veritiera ed altresì utilizzata al momento del processo come facente parte del compendio fotografico dei medici legali”.

La seconda querela è indirizzata invece a Giovanardi. Anche qui si cita il relativo articolo di Estense.com (vai all’articolo), che riporta le frasi incriminate del senatore Pdl. Era il 29 marzo e Giovanardi, intervenendo al programma radiofonico “La zanzara “ su Radio24, disse che “quella foto che ha fatto vedere la madre è una foto terribile, ma quella macchia rossa dietro è un cuscino. Gli avevano appoggiato la testa su un cuscino. Non è sangue, ma neanche la madre ha detto che è sangue e neanche lo può dire, perché non è così”.

“Hanno detto bugie – commenta oggi Patrizia Moretti – e continuano a spacciarle come verità quando invece i tribunali hanno detto cose diverse. Non tollero che si infanghi ancora la memoria di Federico”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com