Morì pochi giorni dopo una normale operazione e ora andranno a processo per omicidio colposo due medici. Silvana Andreotti, 69 anni, venne dimessa il 20 settembre del 2011 dopo un intervento chirurgico per un’ernia e una discectomia eseguiti cinque giorni prima. Ma, secondo l’accusa sostenuta dalla pm Patrizia Castaldini, il chirurgo della casa di cura “Madre Fortunata Toniolo” di Bologna che operò sospese due giorni prima delle dimissioni il trattamento con eparina. E, dalle cartelle cliniche sequestrate, la paziente era a rischio sia per l’età, per le abitudini di vita (fumatrice), per l’immobilità cui era costretta dalla fase post-operatoria.
Allo stesso modo il medico che la seguiva non prescrisse a sua volta lacuna terapia farmacologica anti trombosi. E Silvana Andreotti morirà per un embolo polmonare.
Per quei fatti, che la procura qualifica come condotte colpose legate a “negligenza, imprudenza e imperizia”, il gup Piera Tassoni ha rinviato a giudizio i due medici, il chirurgo della casa di cura che eseguì l’operazione, Roberto Padovani di Bologna, e il medico di base Piero Facchini di Ferrara.
Per loro il processo si aprirà il 16 ottobre.
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