Mesola. Il giudice Debora Landolfi ha condannato a tre anni e dieci mesi Angelo Bernardi, 47enne di origini milanesi residente a Mesola, per stalking, furto in abitazione aggravato, danneggiamento e violazione di domicilio.
Dopo esser stato denunciato per un presunto abuso edilizio dal vicino di casa, Bernardi (difeso dall’avvocato Micaela Zannini) lo perseguitò per cinque mesi interi. Auto danneggiata, tende da sole tagliate, colla alla porta, garage divelto. Tutti episodi che la parte offesa aveva ricondotto all’odiato dirimpettaio. tanto da far partire una denuncia dietro l’altra dall’agosto del 2011 al gennaio 2012. Aveva anche installato un impianto di videosorveglianza per la propria sicurezza. Ma l’unico effetto ottenuto sarebbe stato quello di spingere il vicino a intrufolarsi in casa sua un paio di volte, per cercare di svellere la telecamera e di rimuovere l’hard disk con le registrazioni.
E poi ancora ingiurie, minacce di morte… Una volta si venne anche alle mani, con l’odierno imputato che colpì lo sventurato con calci e pungi davanti all’ufficio postale di Mesola, di fronte agli occhi di numerosi testimoni. Era il 26 settembre del 2011. Al pronto soccorso gli diagnosticarono lesioni lievi guaribili in 15 giorni.
Poi, nel gennaio 2012, ecco i vetri infranti alla finestre con dei sassi. Quest’ultimo episodio ha convinto il vicino a chiamare i carabinieri che troveranno frammenti di vetro attaccati alle suole delle scarpe dello stalker e nel tappetino dell’auto.
Ieri numerosi testimoni hanno confermato la versione della vittima, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Massimiliano Sitta. Da qui la richiesta del pm Stefania Borro di una pena pesante, accolta dal giudice.
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