Cronaca
25 Marzo 2013
Aveva comunque ottemperato al protocollo per la sicurezza

Tre giorni si sforamenti, Yara assolta

di Marco Zavagli | 2 min

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Tre giorni consecutivi di violazione dei limiti emissivi, che però erano il frutto di una procedura concordata con gli enti preposti alla sicurezza nel petrolchimico. E così è stato assolto con formula piena Hans Goossens, legale rappresentante di Yara, a processo a Ferrara per i superamenti dei limiti che si ebbero il 5 maggio 2009 dalle 2 alle 24, il 6 maggio dall’1 alle 24, il 7 maggio dall’1 alle 5. Il 6 e 6 maggio si verificarono anche i superamenti dei valori medi giornalieri: 19 e 19,6 mg/m³ a fronte di un limite di 15.

admin-ajax.phpA segnalare gli sforamenti fu Arpa e da quella segnalazione prese avvio l’indagine della procura. In tribunale è stato sentito proprio uno dei tecnici dell’agenzia, che ha spiegato come negli impianti di produzione “i controlli vengono svolti attraverso un sistema automatico. I dati, sulla base dei dettami contenuti dal protocollo concordato con la Provincia, vengono trasmessi ad Arpa, affinché verifichi i limiti delle emissioni. In quei giorni i limiti non vennero rispettati per quanto riguarda il parametro ammoniaca”. Il tecnico Arpa ha spiegato al giudice Silvia Giorgi che “non era arrivata all’agenzia la comunicazione di uno stato impiantistico diverso che avrebbe inficiato  le nostre verifiche di superamento dei limiti. L’azienda invece sostiene (come poi proverà, ndr), di avercelo comunicato via fax. Ma per noi non era lo strumento adeguato”.

Matteo Ghelli, responsabile ambiente e qualità di Yara, teste della difesa, dipana il dubbio: “Il camino C14, con la torre di prilling, aveva due assetti emissivi: uno regolare (entro i 15 mg/m³) e uno speciale, con percentuali che potevano variare fino al 70%”.

Allora il protocollo prevedeva per 15 giorni la possibilità di attivare la torre di prilling. In questa fase le emissioni variano tra i 15 e i 40 mg/m³. Alle autorità locali viene inviato un fax per avvertire della procedura speciale. Lo ricevono Provincia, Arpa, Comune di Ferrara e Prefettura. In quel caso venne inviato il 5 maggio il fax e anche l’11 maggio, a consuntivo. Questo per ottemperare all’autorizzazione provinciale.

Ricostruzione sufficiente a scagionare da ogni accusa Yara. E così Hans Goossens, difeso dall’avvocato Riccardo Caniato, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.

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