Cronaca
22 Marzo 2013
Il giudice subordina la condizionale al pagamento degli ‘arretrati’

Un anno di carcere perché non versa gli alimenti al figlio

di Marco Zavagli | 2 min

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adminNon versa gli alimenti al figlio e il giudice lo condanna a un anno, subordinando la concessione della condizionale all’effettivo pagamento di quanto dovuto. Sentenza che farà discutere quella emessa dal giudice Alessandro Rizzieri che ieri ha usato la ‘mano pesante’ contro un padre di 38 anni imputato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.

I fatti cointestati, ossia il mancato versamento di assegni da circa 300 euro al mese al figlio minorenne, partono dal gennaio 2009 per arrivare al marzo 2011. In aula l’imputato si è difeso giustificando il mancato versamento con una situazione economica precaria nella quale si era venuto a trovare dopo il divorzio dalla moglie, la madre del bambino che hanno in comune.

La parte civile, assistita dall’avvocato Serena De Pellegrin, ha fatto notare però che proprio in concomitanza con la violazione degli obblighi di assistenza l’uomo si era formato una nuova famiglia, con una nuova compagna dalla quale ha avuto un altro figlio. Una ‘differenza di trattamento’ in sostanza rispetto al primo bambino.

Al termine della discussione il pm Elisa Bovi ha chiesto 4 mesi di pena. Il giudice invece, “probabilmente per dare un giusto rilievo alla condotta del padre successiva alla separazione”, come ipotizza l’avvocato De Pellegrin, ha deciso per una pena ‘esemplare’: un anno con condizionale subordinata – nonostante l’uomo sia incensurato – al risarcimento di 8 mila euro entro 3 mesi.

“Appena saranno disponibili le motivazioni– premette il difensore, l’avvocato Vasco Sisti – impugneremo la sentenza”.

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