Cronaca
15 Marzo 2013
Slogan contro la polizia. Il 23 manifestazione davanti al carcere di Ferrara

Fumogeni e scritte contro il camper del Coisp

di Redazione | 2 min

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Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

admin-ajax.phpDue fumogeni lanciati da altrettante persone contro il camper del Coisp. È successo mercoledì mattina intorno alle 10.30 in piazza Trento Trieste a Ferrara. Il lancio, effettuato da un giovane a piedi e da un secondo in bicicletta, che si sono subito dileguati, non ha provocato danni. Il giorno successivo, ieri mattina, sono apparse invece scritte contro la polizia in almeno due punti della città. Su uno striscione appeso in piazza Medaglie d’oro campeggiava la scritta “La nostra memoria la vostra condanna”, seguito da un secondo che faceva un chiaro riferimento allo slogan che il sindacato del Coisp ha voluto, nonostante le polemiche, portare in giro per Ferrara. Alla scritta del sindacato di polizia in difesa dei quattro condannati per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi “La legge non è uguale per tutti”, gli ignoti rispondevano con la stessa frase, seguita da “Per una vetrina infranta sei anni, per una vita spezzata sei mesi”.

Su tutti questi episodi sta indagando la Digos della questura di Ferrara, che vede una matrice anarchica dietro a questi episodi. Si tratta ovviamente di mere piste investigative, ma il timore che serpeggia a Palazzo Camerini è quello di un possibile accendersi di un clima ostile alle forze dell’ordine in vista della manifestazione anarchica organizzata per il 23 marzo davanti al carcere di Ferrara.

I due fumogeni spenti

I due fumogeni spenti

Per quella data gli anarchici si troveranno alle 12 di fronte all’Arginone per un presidio di solidarietà nei confronti di sette persone, attualmente recluse a Ferrara. Come spiegano gli stessi organizzatori del presidio, alcuni di loro “sono accusati di fare parte della Federazione Anarchica Informale e di essere gli autori di numerosi attentati per mezzo dell’invio di plichi esplosivi”. Altri, sono accusati di essere “gli esecutori della gambizzazione dell’a.d. di Ansaldo Nucleare Adinolfi”.
Dopo diversi mesi di reclusione ad Alessandria i sette sono ora nel carcere di Ferrara, nella nuova sezione di Alta Sicurezza.

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