Comacchio. Vorrebbe prendere quell’aereo, atterrare a Lione. Da qui proseguire in bicicletta fino a Torino. Una volta raggiunto il Po, percorrerlo lungo tutto il suo corso fino alla foce, a Comacchio, dove vive.
È il sogno di Luca. Luca Buzzi. Vent’anni e un ostacolo che lo separa da questa impresa. Luca si muove su una sedia a rotelle. A 11 mesi, in seguito a una vaccinazione, è stato colpito da encefalopatia perinatale, un danno nel sistema nervoso centrale. Da allora il suo corpo lotta da sempre contro un ritardo motorio che gli impedisce una vita normale. E Luca lo sa che la sua non è una vita così facile. Tanto che distingue le persone in “voi”, quelli che hanno le gambe, e “noi”, quelli che le gambe non le hanno, quelli che “è difficile per ‘voi’ visualizzare”, quelli che i sogni se li trovano a portata di mano e non devono immaginarseli.
E Luca, a forza di immaginarseli i suoi sogni, se li è conquistati uno per uno. A partire dalla lotta contro la malattia. “Ho fatto fisioterapia tutti i giorni della mia vita, fino a 12 anni; poi ho dovuto interrompere la terapia perché l’Usl non poteva più pagarmi le cure”. E allora il ragazzo ha continuato da solo, in palestra. Poi c’era quel diploma da prendere, vanto dei genitori. E Luca l’ha conquistato, studiando come e più dei suoi coetanei. Ora, dopo gli anni al “Remo brindisi” di Lido degli Estensi, è operatore turistico.
Poi c’era quella divisa, “che sognavo fin da bambino. Da quando ero piccolo ho sempre avuto una passione per le divise, per le forze dell’ordine”. E tre anni fa, raggiungendo la maggiore età, è riuscito a iscriversi come volontario della protezione civile. “Mi piace sentirmi utile anche stando seduto in carrozzina. Un sorriso di ringraziamento mi riempie il cuore…”.
Vengono poi
le piccole battaglie di tutti i giorni. Quelle che ai “voi” basterebbe davvero poco per risolvere, le barriere architettoniche. “Comacchio ne è piena e non è un punto di vanto per una amministrazione”. Luca si era anche candidato con Rifondazione comunista mettendo questo superamento urbanistico nel programma elettorale.
Ora c’è quest’altro sogno nel cassetto, scendere il Po in canoa. Luca si sta preparando allenandosi da un anno nella palestra Metaphysical Body di Comacchio. Qui è seguito tutti i giorni da un istruttore-amico, Mauro Travasoni. “Insieme a lui scenderò in canoa il grande fiume”. Già, perché solo i “voi” pensano ancora che quel sogno sia irrealizzabile. “L’avventura inizierà il 15 luglio e terminerà il 14 agosto. Non vedo l’ora di partire. Per me è un riscatto. Con la forza e con il cuore si può ottenere tutto”.
Qualcosa però ancora manca. “Purtroppo non abbiamo aiuto da nessuno e stiamo cercando degli sponsor che possano finanziare questa impresa”. Per essere contattato, il ragazzo mette a disposizione la sua e-mail, lucabuzzi1992@libero.it.
“Spero di realizzare questo sogno impossibile. Anzi, mi correggo, non impossibile. Perché tutto è possibile nella vita”.
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