Polstrada sequestra tre tonnellate di vongole illegali
Quasi tre tonnellate di vongole irregolari sono state sequestrate nella tarda serata di sabato dalla Polizia Stradale di Codigoro sulla Romea
Quasi tre tonnellate di vongole irregolari sono state sequestrate nella tarda serata di sabato dalla Polizia Stradale di Codigoro sulla Romea
La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 30 immobili a due persone residenti ad Argenta che si sarebbero rese responsabili dei reati di autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita e appropriazione indebita
Avrebbero messo in piedi un giro di droga - in particolare di hashish e cocaina - all'interno del carcere di via Arginone dove, tra il 2020 e il 2022, erano detenuti. Protagonisti della vicenda cinque uomini, tre italiani di 35, 36 e 42 anni, un 32enne albanese e un 42enne moldavo, oggi a processo
È stato identificato e sottoposto alla misura dell'accompagnamento in stato di flagranza, per i reati di tentata rapina in concorso e porto di armi atti a offendere, il 14enne di origini nordafricane che, verso le 19 di sabato (29 novembre) scorso, assieme ad altri due complici, ancora ignoti, ha minacciato e spintonato due studenti coetanei
Durante il confronto tra i sindaci del Basso Ferrarese e l'assessore regionale Massimiliano Fabi all'ospedale del Delta di Lagosanto, c'è stato spazio anche per affrontare la questione legata all'inchiesta della Procura di Ferrara all'interno del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita

(foto da Wikipedia)
Erano partiti da Ferrara per costruire gli arredamenti d’interno per un importante locale di Mosca. Ma, lassù nella fredda pianura russa, il tempo stringeva e il committente era tutt’altro che paziente. Tanto che, di fronte all’intenzione degli operai italiani di tornare a casa per le vacanze di natale, il boss li ha ‘sequestrati’ sul luogo di lavoro. Ritiro dei passaporti, chiusi in cassaforte. Sosta forzata fino a lavori ultimati e due guardie armate agli ingressi a scongiurare eventuali ammutinamenti. E questo per diversi giorni. Finché un ‘emissario’ con la valigia piena di milioni di vecchie lire non è arrivato dall’Italia per ‘liberarli’.
È quanto emerso ieri mattina in un’aula del tribunale estense come cornice a un processo per calunnia. Un processo che di per sé riscuoterebbe poco interesse se non fosse appunto per l’inquietante retroscena. Veniamo al procedimento odierno. L’imputato, un artigiano ferrarese difeso dall’avvocato Antonio Boldrini, era accusato di calunnia. Nel corso di un processo civile per un pagamento contestato aveva disconosciuto la cifra apposta su una quietanza che recava la sua firma. Di qui era partita d’ufficio la denuncia nei suoi confronti per calunnia: contestando quel documento che aveva sottoscritto avrebbe implicitamente additato di falso la controparte.
Il processo si è concluso con l’assoluzione dell’uomo, il ferrarese Sergio Bussolari. Ma in aula, prima della sentenza favorevole del giudice Luca Marini (il pm aveva chiesto un anno e quattro mesi di condanna), erano sfilati i testimoni che avevano svelato il curioso siparietto russo.
Tutto avvenne nel corso del rigido inverno della steppa del 2000. L’imputato (‘ex’ vista l’assoluzione) venne incaricato attraverso l’azienda dove prestava servizio, la Ferrara Montaggi, di alcuni lavori da una ditta d’arredamento di Bologna, la Tecnointerni.
L’appalto è quasi un’impresa. Si tratta di allestire con manodopera made in Italy una preziosa boutique moscovita. I lavori – quasi forzati, visto che gli artigiani di allora parlano anche di 13 ore al giorno – partono nel dicembre 2000 per concludersi nel febbraio 2001.
L’opera procede a rilento, con relative rimostranze del committente russo. Intorno a natale però gli eventi precipitano. Gli operai vogliono prendersi una pausa per tornare in Italia e passare le feste in famiglia. Guai. Il committente glielo vuole impedire a tutti i costi: prima finite il lavoro. E cosa fa? Sequestra i passaporti, sequestra i cellulari e sequestra gli stessi operai. Reclusi in questo grande magazzino per vip dove devono lavorare (tanto), dormire (poco), mangiare, a prezzi esorbitanti. Tanto che per mantenersi hanno bisogno di soldi. Che arrivano nella misura di cinque milioni di lire dall’Italia dalla ditta esecutrice dei lavori.
L’appalto verrà concluso e gli sventurati artigiani potranno tornare a casa. Non senza ulteriori sorprese però per Bussolari. Che lo attenderà un processo civile prima e uno penale per calunnia poi.
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