Il mondo dello spettacolo è in lutto per la morte dell’attrice Mariangela Melato, deceduta questa mattina in una clinica romana all’età di 71 anni per una grave malattia di cui soffriva da tempo.
Cordoglio anche a Ferrara, città alla quale era legata fin dai tempi del grande spettacolo-evento “Amor nello specchio” di Luca Ronconi, andata in scena nel 2002, e che in seguito ha applaudito il suo talento in diversi spettacoli che l’hanno vista protagonista al Teatro Comunale.
L’anno dopo tornò nella città estense nelle vesti della Madre Courage di Brecht, messa in scena dal teatro Stabile di Genova sotto la regia di Marco Sciaccaluga.
Il suo debutto nel mondo del teatro avviene nel 1960, non ancora ventenne, con la compagnia di Fantasio Piccoli, debuttando come attrice in Binario cieco di Terron. Vengono poi la parti con Dario Fo, Luchino Visconti e – appunto – Luca Ronconi, nell’Orlando furioso.
Nel 1970 passa al cinema e recita per Pupi Avati, Elio Petri (La classe operaia va in paradiso), Mario Monicelli, Giuseppe Bertolucci, Lina Wertmüller, Sergio Citti.
Nonostante la capacità di alternare ruoli da commedia a parti drammatiche sul grande schermo, il teatro rimane il grande amore della Melato. Qui affrontò personaggi di grande impegno nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) di Euripide e nelle commedie Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992). Nella stagione 1982-1983 è coprotagonista con Giorgio Gaber dello spettacolo teatrale Il caso di Alessandro e Maria scritto da Gaber e Sandro Luporini. Dal 1992 e per i successivi dieci anni ha collaborato con il Teatro Stabile di Genova.
Dagli anni novanta lavorò per la televisione (Scandalo, 1990, Una vita in gioco, 1991, Due volte vent’anni, 1995, L’avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008) ed è proseguito il suo impegno teatrale (Il lutto si addice ad Elettra, 1996; La dame de Chez Maxim, 1998; Fedra, 1999; Un amore nello specchio e Madre Coraggio, 2002; La Centaura, 2004; Chi ha paura di Virginia Woolf?, 2005; Il dolore, 2010); mentre per il cinema recitò in La fine è nota (1993) di Cristina Comencini, Panni sporchi di Mario Monicelli e Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (1999), Vieni via con me (2005) di Carlo Ventura.
Nella sua carriera la Melato ha collezionato quattro David di Donatello come migliore attrice protagonista, cinque Nastri d’Argento, un Globo d’oro come miglior attrice rivelazione, per Mimì metallurgico ferito nell’onore.
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