Cronaca
9 Gennaio 2013
"Nessuna irregolarità e progetti conformi: l'ospedale può durare 100 anni"

Cona, parlano le difese

di Marco Zavagli | 2 min

admin-ajax.phpQuattro anni di indagini, 7 mesi di intercettazioni ininterrotti, decine di migliaia di pagine di fascicolo che hanno portato a 17 capi di imputazione che non reggono ai riscontri dei fatti. Si è aperta così, con le arringhe difensive (dopo quella degli avvocati Gualtieri e Solinas per il costruttore Mario Colombari all’udienza passata) di altri imputati l’udienza preliminare sull’inchiesta di Cona.

A parlare sono stati gli avvocato Eugenio Gallerani per Giuliano Mezzadri (progettista di Prog.Este, concessionaria dell’appalto), Andrea Toschi per l’ex direttore generale del S. Anna, Riccardo Baldi, Paolo Trombetti per Ruben Saetti (presidente del cda di Progeste) e Riccardo Pellicciardi per Guglielmo Malvezzi, Nicola Fakes e Roberto Trabalzini (rispettivamente capo commessa per il Consorzio Cona, responsabile del controllo di produzione e addetto alla contabilità lavori).

Per Gallerani “si sostiene che sia stata violata una norma meramente interpretativa che dava a Mezzadri la facoltà, non l’obbligo, di utilizzare certi parametri”. Mezzadri, accusato di omesso controllo relativamente all’idoneità del calcestruzzo per le strutture di fondazione, avrebbe invece secondo la difesa “usato altri criteri perfettamente corrispondenti non solo alle normative edilizie di allora, ma anche a quelle successive, come conferma nero su bianco la circolare ministeriale sui lavori pubblico del 2 febbraio 2009”. In sostanza non ci sarebbe stata “nessuna violazione” e, soprattutto, “l’opera così costruita garantisce una durabilità di cento anni”.

Per Saetti invece “mancano gli atti che avrebbe commesso in violazione di legge – afferma all’uscita dall’Aula C l’avvocato Paolo Trombetti – e non si dimostra il suo concorso nel presunto reato di abuso d’ufficio. La richiesta di rinvio a giudizio va rigettata perché non ha trovato il minimo riscontro”.

Sia Mezzadri che Saetti, secondo la consulenza della procura, avrebbero omesso di controllare l’idoneità del calcestruzzo per le strutture di fondazione (pali e platee) e per le opere speciali (diaframmi), consentendo in questo modo all’impresa esecutrice di fornire calcestruzzo di tipo RCK25 anziché RCK30, previsto invece nel capitolato. Il primo tipo di materiale sarebbe composto da un minor quantitativo di cemento, tale da garantire comunque la resistenza della struttura, ma non la sua durabilità nel tempo, prevista in almeno 100 anni secondo la legge.

Quanto agli imputati difesi da Pellicciardi, avrebbe presentato all’azienda ospedaliero-universitaria una istanza di compensazione per riconoscere i maggiori costi del materiale utilizzato nella costruzione dell’ospedale, avvallando in sostanza la richiesta da parte di ProgEste/Consorzio Cona. In questo modo lui, Faves e Trabalzini avrebbero indotto in errore l’azienda che, sulla base della documentazione prodotta, erogò nel febbraio 2011 oltre 2 milioni di euro a titolo di riconoscimento per maggiori costi.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com