Il gip del tribunale di Roma ha accolto il ricorso dell’avvocato Gian Luigi Pieraccini e ha revocato la misura cautelare nei confronti di Riccardo Deserti. L’imprenditore ferrarese, 44 anni, funzionario del Ministero delle politiche agricole, nel quale ricopre l’incarico di responsabile del Dipartimento delle politiche di sviluppo, era finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’operazione Centurione, che ha portato 37 persone tra imprenditori e funzionari del Mipaaf sotto inchiesta con l’ipotesi di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, di turbata libertà degli incanti e di turbata libertà nella scelta del contraente.
Il nome di Deserti compare in una intercettazione relativa a un finanziamento da sbloccare. Finanziamento, però, indipendente dalla sua volontà.
La difesa di Deserti ha spiegato che il funzionario, chiamato in causa per fatti del 2007, non avrebbe mai avuto interessi personali nelle vicende contestate e non avrebbe mai intascato tangenti o ottenuto favori personali.
Il curriculum di Deserti presenta una lunga trafila di incarichi nell’ambito del settore agricolo. Presidente Agrifarm, amministratore delegato di Nomisma e ancora diversi incarichi di primo piano al ministero, fino alla direzione del Consorzio Parmigiano Reggiano.
“È una immensa soddisfazione – commentava ieri sera l’avvocato Pieraccini -; attendo di leggere le motivazioni del gip, ma credo che abbia accolto i motivi della nostra impugnazione, che contestavano i gravi indizi di colpevolezza attribuiti al mio assistito”.