Da diverso tempo ormai le giornate si sono “accorciate”, arriva il buio molto presto, fa freddo, e mai come in questo periodo si parla tanto di crisi e della paura concreta di non farcela. Questi sono i discorsi delle persone che si mettono in fila, sempre più lunga, presso la mensa dell’Associazione Viale K per ricevere un pasto caldo. Ormai la mensa è diventata un punto di riferimento e di “salvezza” per chi vive realmente nella povertà. Ultimamene si sono accesi i riflettori dei media su queste persone, noi ci accontentiamo di qualche lampione per dare il diritto alla sicurezza e dignità anche a loro.
Infatti la mensa è priva di qualsiasi illuminazione all’esterno e la gente è completamente avvolta dal buio. Sarebbe un segnale di civiltà illuminare un po’ il piazzale perché non si tratta di pretendere un privilegio, ma di chiedere le minime condizioni umane per poter vivere e offrire il servizio ai poveri della città con più serenità.
Dr Raffaele Rinaldi e don Domenico Bedin
Associazione Viale K