
Nella foto, da sinistra: Leopoldo Santini, Fabio Mangolini, Carlo Salicini e Adriano Cavicchi
Adriano Cavicchi, musicista e musicologo, scrittore e giornalista, ha raccontato all’incontro del Lions Club Ferrara Host la vita straordinaria di “Temistocle Solera, librettista, compositore e avventuriero: un ferrarese fuori dalle righe”. Dopo la presentazione, da parte del presidente Carlo Salicini, del relatore e del presidente della Fondazione Teatro Comunale Fabio Mangolini, ospite del Club, il tema è stato presentato in un crescendo di curiosità e di divertimento. Temistocle Solera, autore del libretto di “Nabucco” e del Coro “Va pensiero”, nacque a Ferrara il giorno di natale del 1815, e morì a Milano la mattina di pasqua del 1878. Figlio di un avvocato coinvolto nei moti carbonari del 1821 e condannato al carcere dello Spielberg con Pellico, Maroncelli e Confalonieri, Temistocle studiò al Collegio Teresiano di Vienna, da dove fuggì per aggregarsi a un circo equestre dove si esibiva come acrobata e cavallerizzo.
Catturato dalla guardia austriaca ai confini dell’Ungheria, fu mandato a completare gli studi al Collegio Longone di Milano. Ebbe formazione musicale e letteraria completa e si distinse anche per la prestanza fisica e per le capacità di spadaccino. Fece e fu di tutto: compositore, librettista, traduttore dal tedesco e scrittore in spagnolo, direttore d’orchestra, impresario teatrale, corriere segreto fra Napoleone III e Vittorio Emanuele II, consigliere privato della Regina di Spagna, questore di Firenze Palermo Bologna, organizzatore della polizia egiziana, antiquario. Il nome di Solera resta, però, soprattutto legato a quello del giovane Verdi (che amava la parola scenica del Solera) per il quale scrisse, con la mediazione iniziale dell’impresario della Scala Bartolomeo Merelli, “Oberto”, “Nabucco”, “I Lombardi”, “Giovanna d’Arco”, “Attila”. Personaggio incredibile, poliedrico e quasi romanzesco, Solera fu, come sottolineato in chiusura dal presidente del Ferrara Host, davvero “un ferrarese fuori dalle righe”.
In apertura di serata, Carlo Salicini aveva letto le parole scritte ai soci da Gaetano e da Luisa Forte, e ricordato il sorridente Pino, per trent’anni Lions del Ferrara Host.
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