Al Comunale con i fiati dell’aeronautica militare
La banda in concerto a Ferrara per celebrare la Festa delle forze armate
Gremito il Teatro Comunale di Ferrara in occasione del concerto della banda dell’aeronautica militare italiana: un appuntamento di grande interesse a livello musicale ma non solo. Obiettivo dell’iniziativa era infatti la raccolta di fondi a favore delle popolazioni colpite dal sisma di maggio scorso.
Hanno partecipato all’evento – inserito all’interno del calendario cittadino per le celebrazioni del 4 novembre, festa dell’Unità d’Italia e della forze armate – tutte le maggiori autorità civili, militari e culturali. Dal sindaco Tiziano Tagliani al prefetto Provvidenza Raimondo, nessuno è mancato all’appello. Platea e palchi hanno cominciato a riempirsi molto presto, tanto che nemmeno in barcaccia si contavano posti liberi.
Il programma proposto dalla banda – fondata nel 1937, tenuta a battesimo dal maestro Pietro Mascagni – è stato “moderno ma intrinsecamente classico”. Così l’ha definito il direttore Patrizio Esposito nella breve introduzione. “Armonie, sonorità e spunti sono moderni, così come l’uso particolare del clarinetto e il fatto stesso che l’orchestra sia composta interamente di fiati – ha spiegato il maestro Esposito, impegnato in questa direzione dal 1992 -. Lo sviluppo però è assolutamente classico, in tre tempi: il primo movimentato, brillante, il secondo più cantabile, melodico, il terzo ritmico ed energico”. I brani eseguiti sono stati l’Ouverture del “Candide”, l’originale celebre operetta di Leonard Bernstein; il concerto per clarinetto che Stephen McNeff dedicò alla famosa clarinettista Linda Merrick; la sinfonia verdiana de “La forza del destino” – suonata nella versione del 1869, revisionata dal compositore di Busseto per il Teatro della Scala di Milano -; la sinfonia rossiniana di “Un viaggio a Reims”, scritta nel 1825 per l’incoronazione di Carlo X e prima pietra miliare dell’attività di Giacomo Rossini a Parigi; e in chiusura la particolare fantasia ragtime “The Snake Oil Peddler” di Christopher Coleman.
Lo spettacolo ha riscosso da parte del pubblico grande entusiasmo. Gli applausi sono stati indirizzati in maniera particolare al clarinettista solista Fabrizio Nori, protagonista indiscusso del difficile concerto di McNeff. “È uno strumento difficile da controllare, soprattutto se usato in chiave moderna, quindi impegnato a destreggiarsi su tutti i registri – ha spiegato il direttore, che da anni promuove la musica per fiati -. Per eseguire certi brani occorre non solo tantissimo lavoro, applicazione e studio, ma anche particolari capacità virtuosistiche”.