“Noi non diamo incarichi, ma ci facciamo aiutare da chi è sul territorio. I Grilli Estensi sono benvenuti, così come tutte le liste civiche quando dobbiamo interagire in territori dove non ci sono Movimenti 5 Stelle. A maggior ragione interagiamo con Tavolazzi, che non è uscito dal movimento”.

Risponde così, il consigliere regionale M5S Giovanni Favia allo “stupore e disappunto” dei Grilli Estensi in MoVimento nell’apprendere che la convocazione dell’assemblea semestrale di verifica del mandato dei 5 Stelle regionali Favia e DeFranceschi, per il 14 novembre prossimo, è stata ancora una volta organizzata da Valentino Tavolazzi, consigliere di Progetto per Ferrara (vai all’articolo).

Ancora una volta l’esponente regionale del Movimento 5 Stelle mostra una sorta di insofferenza verso le disposizioni e le volontà espresse da Grillo, mettendo in atto una sorta di ‘disobbedienza civile’ in nome dei rapporti che da tempo sono instaurati con il leader di Ppf. Ma nello stesso tempo proprio a Estense.com ha voluto affidare in esclusiva la sua replica ai Grilli Estensi, con una precisazione che tende a minimizzare la questione. “E’ una polemica sterile – aggiunge infatti – perché la semestrale non è un congresso di partito. A noi serve solo qualcuno che prenoti la sala per svolgere l’assemblea. Valentino ci contatta spesso e ci è venuto automatico rivolgerci quindi a lui, con il quale ormai da due anni collaboriamo. Sulla semestrale, tuttavia, nessuno può vantare l’esclusiva. Se ci sono gruppi che vogliono collaborare noi siano arcicontenti: siamo aperti a tutta la società civile”.

Una delle questioni sollevate dai Grilli Estensi riguardava però anche il comportamento di Tavolazzi e Ppf che continuerebbe a “ingenerare confusione”: zelante nell’organizzare le attività del M5S, senza rinunciare a un ruolo da protagonista nel Movimento dal quale “è stato epurato”, senza però evitare nello stesso tempo di criticarne le regole sulle candidature nazionali o sull’assenza di garanzie di controllo e trasparenza sulle operazioni di voto. Un equivoco, insomma, che sembra nascere in primis dal considerare o meno Tavolazzi dentro al Movimento 5 Stelle. E Giovanni Favia su questo aspetto non ha dubbi e, soprattutto, ha una sua interpretazione: “A livello amministrativo lo è – dice infatti – perché rispetta il programma del Movimento, si impegna ed è un sostegno per noi. Anche se non ha più l’uso del logo. A noi non interessa l’uso del brand, ma quello che si fa per i cittadini. Guardiamo alla sostanza. E a Valentino va riconosciuto di aver svolto un lavoro egregio di opposizione in consiglio comunale”.

Lo stesso Tavolazzi interviene in risposta alle prese di posizione preoccupate dei Grilli Estensi in merito al comunicato Ppf sulla prossima assemblea semestrale dei  consiglieri regionali del M5S. “Vorremmo tranquillizzare – dichiara Tavolazzi – quanti siano in ansia per una iniziativa Ppf assunta in accordo con il gruppo regionale. Ma soprattutto ribadire a chi lo abbia rimosso, che gli eletti Ppf sono tali per volontà dei cittadini che nel 2009 hanno votato la sola lista ferrarese certificata Beppe Grillo, circostanza questa immodificabile fino al 2014”.

Altro che ‘epurazione’ o ‘licenziamento’ di Grillo, come i Grilli Estensi sostengono. Tavolazzi ritiene invece di essere ancora ben saldo sulla barca del M5S. E Favia non lo smentisce affatto.