Cronaca
20 Febbraio 2010
Le future collaborazioni verteranno su patologie neurologiche ad alta incidenza in entrambi i Paesi

Unife, una delegazione della Sezione di Neurologia a Mosca

di Redazione | 3 min

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Il Prof. Enrico Granieri con alcuni collaboratori delle Ricerche

Una delegazione ferrarese della Sezione di Neurologia dell’Università di Ferrara si è recata nei giorni scorsi in Russia, all’Università di Mosca, per partecipare ad un convegno alla luce della collaborazione scientifico-didattica tra la Clinica Neurologica dell’Università di Ferrara e il Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell’Università Medica di Stato di Russia a Mosca nata nel 1994 in occasione dell’avvio degli studi di epidemiologia clinica indirizzati alla ricerca di possibili cause o fattori di rischio ambientali sulla sclerosi multipla.
Sono state subito programmate strategie di analisi e confronti su andamento clinico, differenze d’esordio e decorso di sclerosi multipla tra pazienti italiani e pazienti della Russia occidentale, europea. Docenti e  ricercatori moscoviti hanno trascorso periodi di studio nelle strutture neurologiche ferraresi e docenti della Neurologia di Ferrara hanno tenuto corsi di perfezionamento e hanno partecipato a riunioni scientifiche sulla sclerosi multipla sia a Mosca, che nelle Università di Kazan, Repubblica del Tatarstan, e di Irkutz, Siberia orientale, sul lago Baikal.

“Alcune ricerche in essere negli ultimi anni – spiega il Prof. Granieri – sono indirizzate ad analizzare il rischio di malattia sclerosi multipla tra italiani continentali, sardi, e pazienti russi appartenenti alle etnie distinte che popolano non solo la Russia occidentale, ma anche il vastissimo territorio siberiano che si estende dagli Urali fino al Pacifico. Al convegno sono stati proposti i risultati delle ricerche neurologiche Russia/Ferrara esponendo analisi e confronti di dati raccolti nelle due realtà geografiche differenti per aspetti geoclimatici, etnici e socio-culturali, ma accomunate negli studi da utilizzazione di metodologia assolutamente analoga”.

“Conclusioni preliminari di questi studi – prosegue Granieri indicano che alcune espressioni cliniche e probabilmente causali di sclerosi multipla derivano certamente da una diversa suscettibilità razziale/etnica, ovvero predisposizione genetica, ma anche da fattori di rischio correlati all’ambiente in cui si è vissuto durante l’infanzia e l’adolescenza, esposizione continuativa ad agenti organici e a differenti condizioni climatiche, particolare dieta, consumo di sigarette, e altri da altre variabili sospettate di favorire l’insorgenza di malattia”.

Nel corso del convegno il Dott. Patrik Fazio, ricercatore della Neurologia Universitaria Ferrarese, ha illustrato l’analisi su efficacia e miglioramento di qualità di vita per i pazienti affetti da sclerosi multipla che fruiscono da anni di Programmi dedicati alla Promozione dell’Attività Motoria svolti dai ricercatori della Clinica Neurologica di Ferrara.

“E’ stato dimostrato – spiega il Dott. Fazio – che alcune attività e dinamiche ad impatto emozionale positivamente coinvolgente (stimoli musicali, ritmi, danza, giocoleria,..) sono in grado di favorire un significativo miglioramento delle prestazioni motorie e un recupero psico-fisico dei malati con sclerosi multipla e altra patologia neurologica disabilitante”. 

In occasione della missione a Mosca, il Prof. Granieri e il prof. Eugene Gusev, direttore del Dipartimento Universitario di Mosca e Presidente della Società di Neurologia di tutte le Russie, insieme al Prof. Boyko, hanno avviato le procedure per siglare accordi formali di cooperazione futura prevista all’interno di programmi di accordo internazionale del Ministero degli Affari Esteri italiano. Gli argomenti che verranno affrontati nei prossimi anni di collaborazione verteranno su patologie neurologiche ad alta incidenza in entrambi i Paesi, come malattie cerebro-vascolari acute (ovvero ictus), epilessia, malattie neurodegenerative e disordini del movimento, malattie del sistema nervoso periferico.
L’accordo per gli studi futuri privilegerà nuovi approcci di cure per il miglioramento di prestazioni motorie e neuro-cognitive nella patologia disabilitante acuta e cronica, compresa la sclerosi multipla.

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