Poggio Renatico
29 Ottobre 2012
Dalla città del Titano fondi per la scuola elementare di Poggio

Da Facebook a San Marino, il karate solidale

di Redazione | 5 min

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Sabato 20 ottobre tutto il karate italiano si è ritrovato al Palazzetto dello Sport di San Marino per raccogliere fondi e garantire ai bambini di Poggio Renatico, uno dei comuni colpiti dal terremoto e rimasti più isolati, di poter andare a scuola per quest’anno. I contributi dei praticanti e dei maestri che hanno partecipato da tutta Italia sono stati destinati infatti all’acquisto di arredi e sussidi didattici per la scuola elementare distrutta. Si è trattato di un gesto concreto di solidarietà mentre molti aiuti, a detta dei sindaci dell’Emilia, non sono ancora arrivati.

“Karate Unito per la Solidarietà”: l’idea era venuta solo pochi mesi fa a tre amici che si erano ritrovati su Facebook: l’astigiana Cristina Rissone già Atleta della Nazionale di karate Shotokan Fesika con cinque titoli europei dal 1976 al 1980, seconda ai Campionati del Mondo di Los Angeles nel 1975 e terza ai campionati del Mondo di Tokyo 1977; Ludovico Ciccarelli, pluri campione italiano, campione d’Europa, vicecampione del mondo nella specialità del kumite, e oggi direttore tecnico dell’istituto “Accademia Karate Studio”; Alessandro Bonfili, giovane promessa della scuola Shotokan romana e grande organizzatore. Da lì è partito il tam tam e nel giro di poche settimane la pagina di Facebook si è riempita di adesioni entusiastiche che hanno superato ogni barriera. Fino al culmine di questa incredibile giornata di studio, di allenamento, di passione, di amicizia fra praticanti. Una vera e propria Woodstock del karate.

Per tutti si è trattato di un evento eccezionale, perché il karate italiano, pur provenendo da una matrice comune, è diviso in tante sigle e federazioni in continua competizione tra loro. I cinque docenti che hanno reso indimenticabile questo evento rappresentano la storia del karate italiano: Nadia Ferluga, di Milano, 7° dan, la donna con il grado più alto nel karate a livello mondiale, che ha vinto innumerevoli titoli negli anni 70/80; Ilio Semino di Genova, uno dei migliori tecnici nazionali che è stato fino al ’97 nella Commissione Nazionale di Stile della Filpjk, Ludovico Ciccarelli di Rimini,  considerato tra i maggiori esperti di kumite (combattimento) non solo in Italia, e ancora il Roberto Baccaro ex nazionale FESIKA di Modena e Bruno Ballardini di Roma, che sta diffondendo in Italia il karate delle origini, oltre ad essere tra i maggiori esperti italiani di storia delle arti marziali curando, per le Edizioni Mediterranee, la collana “Saperi d’Oriente”.

“È stato un evento unico” dice la Rissone, “perché abbiamo ricevuto l’appoggio e il sostegno di tutte le sigle del karate italiano come la JKA, la FIAM, la JSKA, l’AKS, la WTKA, la SKI-I, la CKI, la KSI, la FITKA e persino la FIJLKAM che, grazie al comunicato del dott. Pellicone, permette ai suoi atleti di partecipare allo stage pur non essendo direttamente organizzato o patrocinato dalla Federazione. Con questo stage siamo tra l’altro riusciti a sdoganare una volta per tutte l’immagine della nostra arte marziale. Il karate è infatti una disciplina ad alto contenuto morale e spirituale. La sua caratteristica non è strettamente legata alla sola pratica, ma alla filosofia ed al modo di vedere e vivere la vita. Contrariamente alle comuni credenze, non è una disciplina violenta; dura e di sacrificio senza dubbio, ma non violenta; ne rappresenta, anzi, la nemesi. Noi karateka abbiamo un grande cuore, ed ecco la scelta del nostro logo, disegnato dal mio amico Alessandro Bonfili: un cuore avvolto da una kuro-obi (cintura nera).”

L’organizzazione grazie alla collaborazione della famiglia Rissone, cognome storico del karate piemontese, ha ottenuto l’appoggio e il sostegno di vari sponsor; numerose cantine e aziende vinicole dell’astigiano, come Perlino-Optima, la Società Vignaioli Piemontesi, Cantine Vitivinicole della zona di Moncalvo d’Asti, Cantine Castino Luigi, Cantina Malgrà di Mombaruzzo, Cantina Sociale della Valle Belbo, Produttori Moscato di Asti Associati, Consorzio Tutela del Brachetto d’Acqui e il Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G, hanno fornito alcune confezioni dei loro pregiati vini che, etichettati con il logo del K.U.S., sono stati messi in vendita durante lo stage per aumentare l’entità della donazione. Molto apprezzate anche le magliette che recavano sul fronte una scritta di Gichin Funakoshi, padre fondatore del karate moderno: “Applica il karate a tutte le cose. Lì è la sua bellezza.” e impreziosite dalla firma in originale dei Maestri Naito, Kawasoe e Inoue.

Anche la Ferrero Spa di Alba e la Coop di Sesto Fiorentino hanno dato il suo contributo con alcune confezioni dei suoi prodotti più conosciuti e materiale didattico/scolastico che sono stati consegnati direttamente al Sindaco della cittadina di Poggio Renatico (Avv. Paolo Pavani) per distribuirle agli studenti della scuola elementare, mentre la ditta Oriente Sport ha omaggiato i partecipanti di alcuni gadget.

La voglia di karate sta tornando ad essere contagiosa: il Consorzio per la Tutela dell’Asti D.O.C.G, dopo essere stata presso la tensostruttura della Fiera del Tartufo di Alba per i passati week end di ottobre dal 23 al 28  Ottobre  sosterrà l’evento del Karate Unito per la solidarietà anche al Salone del Gusto di Torino destinando l’incasso delle degustazioni dello Spumante D.O.C.G. e del Parmigiano Reggiano. Per l’occasione sarà esposto il keikogi con il quale Cristina Rissone ha partecipato al Campionato del Mondo del 1977 a Tokyo, conquistando la medaglia di bronzo con la Nazionale Italiana di cui il D.T. era il Maestro Hiroshi Shirai, 10 Dan, attualmente uno più famosi ed importanti Maestri al mondo. L’organizzazione ha ricevuto una donazione da parte dell’EkoClub sezione di Asti oltre al patrocinio della Provincia di Asti, dei Comuni di Bracciano (RM) e Poggio Renatico (FE) e della Repubblica di San Marino.

Si ripeterà? “Visto il successo, sì” risponde Alessandro Bonfili, “il Karate Unito insieme alla solidarietà è sempre più forte, in tutta Italia”. Gli organizzatori si aspettano il contributo di tutti anche per le prossime edizioni, con una volontà di unificazione che è già nel cuore di tutti quelli che hanno partecipato. Ancora una volta i praticanti dell’arte della “mano vuota” hanno dimostrato di avere le mani piene di solidarietà.

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