Cronaca
11 Ottobre 2012
Il servizio ancora sospeso tra Ferrara e Bologna, "costa 10 volte di più"

Situazione kafkiana per i sommozzatori

di Redazione | 2 min

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É passato quasi un anno e mezzo da quando i sommozzatori dei vigili del fuoco di Ferrara sono stati mandati a prestare servizio a Bologna, in nome di una probabile e futura riorganizzazione.

In tutto questo tempo i dirigenti del corpo nazionale dei vigili del fuoco che dovevano decidere la conclusione di questa vicenda, ovvero la definitiva chiusura del nucleo estense, non hanno preso nessuna decisione.

“Ancora oggi i sommozzatori sono compresi nell’organico del comando di via Verga e sono costretti a continui spostamenti dalla sede di Ferrara a quella di Bologna – spiega il segretario provinciale Confsaal Vvf Carmelo Garozzo -, pesando sui magri bilanci dello Stato in termini di costi di gasolio, indennità di missioni, ore di straordinario, usura e deperimento dei mezzi, costando molto di più – circa 10 volte – rispetto al mantenimento a Ferrara”. Per queste motivazioni lunedì 9 ottobre alle ore 15 il segretario provinciale ha incontrato la presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra.

Durante l’incontro – durato circa un’ora – si è discusso con particolare attenzione alle caratteristiche idrogeologiche della Provincia, all’alto grado di inquinamento delle acque, ai bassi costi di mantenimento di un importante servizio per la sicurezza della collettività, “ tutte motivazioni che dal punto di vista tecnico richiederebbero la presenza dei sub nella nostra provincia piuttosto che a Bologna” sottolinea Garozzo.

Al termine Marcella Zappaterra ha confermato la sua disponibilità nel sostenere questa causa nelle sedi istituzionalmente preposte, “per cercare di porre fine a questa kafkiana situazione” è la conclusione di Garozzo.

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