Eventi e cultura
18 Febbraio 2010
Viaggio letterario tra Paul Celan e Adorno

Scrivere poesie dopo Auschwitz

di Redazione | 2 min

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Paul Celan

Si intitola “Scrivere poesie dopo Auschwitz. Paul Celan e Theodor W. Adorno” (Giuntina, Firenze, 2010) il libro di Paola Gnani che oggi, giovedì 18 febbraio, alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea di Ferrara. All’incontro, promosso dalla Fondazione Meis (Museo nazionale dell’ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara) è previsto l’intervento, assieme all’autrice, di Massimo Giuliani(Università di Trento e Comitato Scientifico Meis), con letture di Emanuela Marcante.

Il recentissimo libro di Paola Gnani, valente germanista ferrarese, ripercorre con perizia e partecipazione, il travagliato rapporto tra il grande poeta ebreo Paul Celan e il filosofo Theodor W. Adorno. Quest’ultimo, esponente della Scuola di Francoforte, aveva scritto una frase diventata celebre: ‘dopo Auschwitz è impossibile fare poesia’. Divenuta, al di là delle intenzioni originarie, facile formula per esprimere a buon prezzo l’orrore, la frase è assunta dal Celan come una provocazione. Il sofferto impegno del poeta porterà il filosofo a rivedere le sue posizioni.

Ricostruita con affettuosa precisione la storia dei rapporti tra il poeta e il filosofo ci introduce a uno dei grandi snodi della cultura del Novecento. Le pagine del libro attestano in pieno la tormentata perennità di una voce poetica che ha indotto lo stesso Adorno a riformulare in modo più attento la propria tesi.

Accanto ai due principali protagonisti, il libro colloca inoltre altre figure intellettuali di primo piano a iniziare da quella di Martin Heidegger.

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