
Da sinistra: Alessandro Taibi, Mohamed Hichem Khelifi, Hassan Samid, Amina Umm Samir
“Il digiuno del ramadan è imposto solo a chi può sopportarlo: non siamo dei kamikaze”. Amina Umm Samir, presidente dell’associazione Donne e madri musulmane per la sezione di Argenta, spiega ai ferraresi il senso e la pratica della celebrazione musulmana: “Le donne in gravidanza o che stanno allattando se decidono di seguire il digiuno commettono peccato, così come i malati cui il medico ha prescritto un’alimentazione normale”.
Un discorso più complesso pare debba applicarsi alle persone occupate in lavori di fatica, per i quali il sacrificio di non bere acqua e non mangiare cibo durante le ore di luce potrebbe implicare serie ripercussioni in termini di sicurezza e incolumità fisica: “ognuno conosce se stesso: quando ci si sente che non si può continuare, o si hanno problemi di pressione bassa o svenimenti, il digiuno si può interrompere e per farlo non c’è bisogno di chiedere l’autorizzazione di nessuno. Il ramadan deve essere un insegnamento per l’individuo che lo pratica, non certo un suicidio. Chi non si ferma, sebbene riscontri problemi di salute, commette peccato”. La puntualizzazione è dello studioso Mohammed Hichem Khelifi, laureato all’università islamica di Tunisi e ora immigrato nel ferrarese, che ha aggiunto: “i giorni di sospensione si possono recuperare in seguito, anche se non avranno proprio lo stesso significato”.
Sia lui che Amina Umm Samir sono stati invitati lunedì sera al centro comunale L’Urlo, in zona Barco, per rendere meno nebulosa la conoscenza dei ferraresi in materia, dato che proprio a partire da oggi a Ferrara, come in tutta Italia, saranno tantissimi i fedeli che vi si dedicheranno.
Il ramadan 2012 durerà come tradizione un mese lunare. Durante questo periodo i fedeli musulmani potranno bere, mangiare, fumare e praticare attività sessuale esclusivamente durante le ore notturne. La celebrazione si tiene nel nono mese dell’anno del calendario arabo, il quale è “mobile” essendo strutturato sui mesi lunari. Per questo il ramadan ogni anno si sposta indietro di circa dieci giorni. Nel 2011 ad esempio era cominciato il 1° agosto, nel 2010 l’11 agosto. La celebrazione 2012 in Italia sarà da questo punto di vista sicuramente impegnativa: non solo inizia nel pieno dell’estate, ma in una delle estati più calde degli ultimi decenni. Gli ospiti invitati all’incontro informativo sono tuttavia molto sereni sulla questione. Amina Summ Samir racconta di suo marito: “fa il camionista e potrebbe per questo essere inserito nella categoria dei viaggiatori, i quali sono esentati dal digiuno. Tuttavia fino ad oggi non ha mai avuto problemi”. Anche il neoconvertito Alessandro Taibi – giovane ferrarese che ha aderito all’islam all’incirca un anno fa – ha raccontato il suo primo ramadan, quello dell’agosto 2011, in termini molto rassicuranti: “ho trascorso dieci giorni in montagna con la mia famiglia, facendo anche passeggiate impegnative, ma sono sempre stato bene. Lo so che sembra impossibile, ma è stato più semplice di quanto pensassi”.
Il presidente dell’associazione Giovani musulmani ferraresi, Hassan Samid, promotore dell’incontro, ha sottolineato infine che “il digiuno non deve essere inteso come una punizione. Spesso appena cala il sole i fedeli festeggiano con piatti e dolciumi diventati tipici dell’occasione, ma il significato del ramadan è quello del risparmio, è un digiuno dell’anima più che dello stomaco”.
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