Intascava le polizze scadute
Fila di testi contro l’ex procuratore di assicurazioni
Nove ore di udienza durante le quali sfilano uno dopo l’altro i testimoni d’accusa contro Luigi Vitale, ex procuratore di una agenzia che faceva capo alla Toro Assicurazioni. Uno dopo l’altro spiegano davanti al Barbara Cavallo e al giudice Franco Attinà che qualcosa non quadrava perfettamente in quelle polizze che risultavano pagate dai clienti ma annullate dalla casa assicuratrice.
Stranezze che secondo la procura si tradurrebbero in appropriazione indebita: Vitale avrebbe annullato le polizze ma incassava ugualmente il premio. Tanto che nei conti della Toro figurava qualcosa come 445mila euro che non sarebbero mai entrati nelle casse della società.
Le indagini portate avanti dalla guardia di finanza di Ferrara partirono per impulso della stessa parte offesa, la compagnia assicuratrice (costituitasi parte civile attraverso gli avvocati Francesco e Irene Costantino), che lamentava come alcuni clienti nonostante il versamento del premio si sarebbero trovati senza polizza attivata. Ad accorgersene furono i nuovi gestori dell’agenzia, che fecero partire una indagine interna, ora nelle mani del pm Cavallo.
Anche loro sono stati sentiti ieri in aula, così come il socio di Vitale, difeso dall’avvocato Luca Esposito, che non si sarebbe accorto di nulla nonostante il conto corrente intestato alla società avesse entrambe le firme. Dalla sua testimonianza è emersa però una scrittura privata con la quale Vitale gli riconosceva la somma di 180mila euro. Purtroppo per lui negli ultimi anni, ormai vicino alla pensione, avrebbe affidato tutto nelle mani dell’imputato.
Si prosegue a luglio, con l’esame degli investigatori della Finanza.