Eventi e cultura
23 Aprile 2012
Il concerto del noto compositore-pianista fa il tutto esaurito al teatro Comunale

Allevi, note ‘aliene’ al Comunale

di Mauro Alvoni | 3 min

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Scivola veloce e morbido con le mani, chinando la schiena e la chioma riccia verso la tastiera come in un gesto di compenetrazione tra artista e strumento. Vuole apparire così Giovanni Allevi, un intimista che nella musica cerca una dimensione dentro e fuori di sé, come un ‘alieno fra alieni’. Il suo “Alien World Tour” ha toccato Ferrara domenica sera, facendo registrare un ennesimo tutto esaurito dopo quelli già ottenuti conquistando i teatri di tutta Europa, dopo la prima data a Los Angeles e i successi in Giappone. Il pubblico del teatro Comunale ha risposto con calore e coinvolgimento al richiamo di un personaggio che deve alla sua “fragilità”, come lui stesso la definisce, e a una sorta di timidezza che si trasforma in forza proprio sul palcoscenico, una delle ragioni primarie di tanta popolarità. Timidezza da non confondere con ingenuità, dato che Allevi sembra saper gestire benissimo nel tempo la fama ottenuta, dopo sette album, dichiarazioni sulla nuova musica classica di cui si sente portatore e gli strali di quella parte della critica che non gli ha risparmiato osservazioni taglienti e spesso fondate.

Allevi si è presentato come d’abitudine, anche al Comunale, agitando dinoccolato le braccia al cielo in segno di saluto, vestendo jeans e felpa informali e descrivendo al microfono con poche parole ogni singolo brano prima della sua esecuzione. “Cominciamo dolcemente”, ha detto prima di attaccare con “Secret Love”, il pezzo che apre anche l’album “Alien” e che in tanti hanno già udito, quantomeno l’incipit iniziale, in un recente spot della Fiat. Il languore della melodia disegnata dall’artista è qualcosa di già sentito, di affatto originale nel panorama della musica colta e non, eppure piace e sembra suscitare emozioni anche a Ferrara, nonostante l’esecuzione appaia un tantino frettolosa. “Mi trovavo alla stazione di Tokyo quando ho sentito due note che mi sono rimaste nella testa, do e mi bemolle. Così ne ho fatto una composizione”. Ed ecco presentato il  secondo brano del concerto, a seguire nella tracklist di “Alien”, ovvero “Tokyo Station”, con quel ritmo che richiama la marcia dei treni e il brulicare delle persone sulla banchina.

Ancora spazio al romanticismo con “Close to me”, quindi la musica descrittiva di “Giochi d’acqua”. La serata scivola via leggera tra brani emozionali e melodici, come “Back to life” (altra colonna sonora di un celebre spot pubblicitario) e “Memory”, per concludersi con il virtuosismo di “Joli”. Ringrazia tutti, Giovanni Allevi, dai tecnici delle luci alle maschere del teatro, ma soprattutto un luminare presente in sala “che ho l’onore di conoscere”, il medico ferrarese Riccardo Cappato, inventore del defibrillatore sottocutaneo.

Un’ora e mezza di concerto con un Allevi sornione e abile nel trasmettere con la musica, quella delle sue composizioni, il senso di un’ispirazione colta e profonda,  frutto dell’incanto e della meraviglia verso lo straordinario mondo delle sette note. Quel mondo che un pubblico cresciuto con un background leggero sente finalmente di poter avvicinare, infatuandosene senza alcuna difesa. E preparando così il terreno per i prossimi successi del compositore-pianista.

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