Economia e Lavoro
1 Aprile 2012
La procura di Ferrara li accusa di emissioni pericolose e non autorizzate

Basell e Yara, sei manager del polo chimico a processo

di Marco Zavagli | 3 min

Sei vertici del petrolchimico di Ferrara, tutti manager di multinazionali della chimica insediate in città, andranno a processo per reati ambientali. Lo ha deciso, al termine di indagini iniziate nel 2007, la procura estense, con un decreto di citazione diretta a giudizio firmato dai sostituti procuratori Nicola Proto e Ombretta Volta.

In tribunale si presenteranno Massimo Covezzi, presidente del cda di Basell Poliolefine Italia srl; Gianluca Gori, responsabile a Ferrara delle unità produttive della multinazionale americana; Edward Cavazuti, statunitense, presidente del cda di Yara dall’agosto 2007 al 2008, Dionys Willems, belga che subentrò a Cavazuti dal 2009 ad oggi; Hans Goossens, legale rappresentante dello stabilimento ferrarese di Yara dal marzo 2007 al 10 ottobre 2010 e Franl De Vogelaere, che lo sostituì nelle sue funzioni all’interno del petrolchimico.

Covezzi e Gori sono chiamati a rispondere di emissioni non autorizzate in atmosfera, che sarebbero avvenute dal 2007 fino al 15 ottobre 2010 e, in secondo luogo, per aver utilizzato le torce pur in assenza di situazioni di emergenza. Questo dal 16 ottobre 2010 fino al 19 luglio 2011.

I due vertici Basell sono inoltre imputati di aver provocato emissioni pericolose (“fumo nero diffuso, boati e forte luminosità notturna”), che causarono molestie agli abitanti della zona. Si parla di episodi avvenuti dal 2007 al 19 luglio 2011.

Di emissioni non autorizzate in atmosfera e di emissioni pericolose (dal 2007 fino al 12 maggio 2011) devono rispondere anche i quattro uomini di Yara.

Le torce incriminate furono oggetto nel marzo dello scorso anno di un provvedimento di sequestro da parte della magistratura (vai all’articolo). I sigilli vennero tolti solo sub condicione. Ossia dietro le garanzie da parte di Basell e Yara del rispetto di alcune prescrizioni previste dall’Autorizzazione integrata ambientale del ministero, tra cui l’aggiornamento degli strumenti di controllo sulle torce, e il conseguimento delle necessarie autorizzazioni entro il 30 settembre 2012.

Il processo a carico dei sei manager è fissato per il 6 luglio davanti al tribunale monocratico. Gli imputati, trattandosi di reati la cui soglie di punibilità è inferiore ai quattro anni o viene assolta con una multa, hanno la possibilità, prima dell’inizio del dibattimento di avvalersi di riti speciali (giudizio abbreviato, patteggiamento o domanda di oblazione).

Persone offese sono il ministero dell’Ambiente, Medicina democratica, Legambiente e due cittadini ferraresi ben noti nel mondo ambientalista. Il primo è Luigi Gasparini, medico igienista a cui si devono le battaglie contro turbogas, inceneritore e il cvm nel quadrante est. La seconda è Edda Carafolli, la residente della zona nord che proprio dal 2007 denunciò l’accendersi continuo delle torce e l’odore che proveniva da piazzale Donegani. Le sue innumerevoli lettere, inviate ai media e agli enti preposti alla tutela ambientale, vennero spesso – e precipitosamente a questo punto – tacciate di eccesivo allarmismo.

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