Cronaca
28 Febbraio 2012
Tavolazzi (Ppf/M5S) denuncia gli sprechi della sanità e il mantenimento di 'incarichi d'oro'

Un altro maxi manager per Cona

di Redazione | 4 min

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La riorganizzazione della rete ospedaliera ferrarese non piace a Progetto per Ferrara e a Valentino Tavolazzi, che ne denuncia il merito e il metodo, quello cioé di operare “tagli sulla pelle dei cittadini senza coinvolgerli nelle scelte di fondo”, mantenendo però due aziende sanitarie e incarichi da centinaia di milioni di euro l’anno. Fra cui quello di un ‘maxi manager’ per Cona.

Il consigliere comunale di Ppf/M5S va giù duro con l’elenco di quelli che considera sprechi di risorse mentre, proprio a causa della riorganizzazione della rete ospedaliera, sarebbero in arrivo “disagi e sofferenze per una popolazione con il più alto indice di vecchiaia della regione (236,3 contro 170,2 media regionale) ed afflitta da una crescente cronicità del diabete, delle malattie dell’apparato respiratorio e del sistema circolatorio”. Tavolazzi non manca di parlare dell’ormai nota battaglia del movimento di cui fa parte contro la chiusura del Sant’Anna, e lo fa rivolgendosi ancora una volta al primo cittadino, al sindaco Tiziano Tagliani. “Mentre i sindaci Pd dei Comuni della provincia coinvolti nei tagli sono in stato di agitazione – spiega Tavolazzi – l’avvocato Tagliani sostiene che mancano i soldi per mantenere in centro un piccolo ospedale da 200 posti letto, con pronto soccorso, richiesto in aprile 2011da 15 mila partecipanti al referendum autogestito da Progetto per Ferrara”. “Se davvero mancano i quattrini – domanda Tavolazzi – perché Tagliani accetta lo spreco di risorse per mantenere in piedi due strutture aziendali, pagare due direttori, personale amministrativo e sedi in esubero? Perché non protesta per gli incarichi da centinaia di milioni di euro l’anno, tanto più onerosi quanto più si allungano i tempi di Cona?”

Da qui l’elenco degli “incarichi d’oro” che l’ex city manager riterrebbe ‘sprechi di risorse’, fra cui quello che considera “la vicenda più incredibile”, ovvero “la nomina fno al 2015 di Davide Fabbri direttore dell’inesistente “Città della salute”, detta Presidio Sanitario Territoriale Sant’Anna”, oltre all’arrivo di un altro maxi manager: “Sta arrivando a Cona – rivela Tavolazzi – l’attuale direttore del policlinico di Modena, Stefano Cencetti, che secondo la stampa locale non supererebbe la verifica di metà mandato, per i forti dissapori con il rettore dell’Ateneo di Modena-Reggio, Aldo Tomasi. Qualcuno ha pensato di spedirlo a Cona, per dare una mano a Rinaldi, scaricando sui cittadini il costo di questo risiko politico della sanità emiliana. Una pesante ipoteca politica, infatti, si sarebbe abbattuta su Rinaldi, dopo il flop del trasloco a Cona nel novembre 2011, rinviato sine die per mancanza di autorizzazioni e per il ritrovamento di una colonia di legionella”. Sia Fabbri che Cencetti, stando alle rivelazioni del consigliere Ppf, percepirebbero uno stipendio “comparabile a quello di Rinaldi”, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria.

A ciò si aggiunge il fatto che “dal 2004 paghiamo Marino Pinelli, dirigente in pensione, impegnato part time a Cona come coordinatore amministrativo, con un compenso dell’ordine di grandezza di quello del direttore Rinaldi” e “da molti anni paghiamo l’architetto Anna Ricciarelli, incaricata (part time) di supportare le scelte tecniche a Cona, con un compenso attuale di oltre 9 mila euro al mese”.

“Sprechi” che secondo Tavolazzi “la casta continua a scaricare sulla popolazione, per mantenere se stessa a scapito degli interessi collettivi”. Come i 500 milioni spesi per Cona “ospedale obsoleto, mal costruito (secondo la magistratura), situato in un’area allagabile, scomodo e mal collegato alla città”. Prevedendo nello stesso tempo la “completa chiusura del primo soccorso nell’ospedale di Copparo, dove rimarranno 66 letti per pazienti post acuzie e lungodegenti, oltre alla casa della salute H12. Il poliambulatorio di Berra e l’attività specialistica di Tresigallo verranno trasferiti a Copparo. Stessa fine farà il Borselli di Bondeno, dove resta confermata la chiusura del pronto soccorso, la casa della salute H12 e 40 letto post acuti e lungo degenti. A Bondeno verrà trasferita l’attività specialistica di Sant’Agostino, Vigarano Mainarda e Poggio Renatico. Quella oggi disponibile a Mesola e Migliarino verrà concentrata presso gli ospedali del Delta, di Argenta e di Comacchio. In quest’ultimo rimarranno 26 posti letto, ma cesserà la degenza chirurgica ordinaria e l’endoscopia digestiva”.

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