Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
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Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Una stretta di mano ha sigillato il passaggio di testimone tra l’amministratore unico uscente di Sipro – Agenzia dello Sviluppo, Stefano di Brindisi e Paolo Govoni, attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara
Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti
Ancora un grave incidente in via Comacchio dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile, una donna di 30 anni e una bambina di 5 anni - mamma e figlia - sono state investite mentre stavano attraversando la strada all'altezza del civico 195, poco dopo la rotonda di via Caldirolo
Da sinistra, Roberto Polastri, Giovanni Lenzerini e Paolo Paramucchi
“La sedicente contro-manovra di Tavolazzi è una solenne bufala”. Non usa certo le armi della diplomazia Roberto Polastri per rimandare al mittente l’ipotesi di bilancio con cui il Progetto per Ferrara prevedeva di vendere le azioni del Comune di Ferrara detenute in Hera.
Prima di riferire al consiglio comunale, l’assessore al Bilancio si è preso mezzora con i giornalisti per demolire punto per punto l’emendamento della lista civica. E per farlo non usa le mezze misure: “l’ingegnere è uso a usare molta sicumera nei suoi annunci, anche se spesso se non quasi sempre annuncia delle solenni sciocchezze”.
La prima di quelle che l’assessore giudica “sciocchezze” riguarda la vendita per un controvalore di 20 milioni di euro di azioni Hera. Il primo ostacolo che Polastri incontra su questa strada è quello della “percorribilità”: “attualmente le azioni svincolate dal patto di sindacato sono meno della metà; il restante dovrebbe quindi passare ad altri enti territoriali intenzionati all’acquisto: pare difficile in questi tempi di vacche magre pensare che ci siano comuni in grado di acquistare pacchetti azionari senza trarne benefici sostanziali dal punto di vista di equilibri societari: l’acquisizione di nuove quote azionarie, in relazione ai pacchetti detenuti dai singoli enti locali non andrebbe a influire sul loro peso societario”. Passare dal 2 o dal 3 al 4 o 5 per cento, in sostanza, non muterebbe l’assetto interno al gruppo.
Polastri va oltre. “Facciamo finta che questo problema non si ponga e prendiamo per buoni i conti di Tavolazzi: “vendendo le quote si avrebbe un risparmio di un milione di euro di minori interessi sui mutui a seguito estinzione degli stessi; ma i dividendi che verrebbero a mancare al Comune sono quantificabili in oltre 950mila euro: l’effetto sarebbe neutro”.
A fianco dell’assessore c’è l’amministratore delegato della Holding Ferrara servizi, che interviene sul tema del conferimento di Ageas reti ad Hera. “Una delle valutazioni a favore dell’ipotesi di cessione – spiega Giovanni Lenzerini -, è che trovandosi il titolo di Hera a quotazioni basse, come controvalore abbiamo ottenuto un numero di azioni superiore a quello che avremmo potuto avere in un altro momento meno favorevole: conviene comprare quando le cose costano poco. E lo stesso vale per le azioni di Hera oggi: non è il momento buono per vendere”.
A riscontro Lenzerini richiama alcune cifre: “nel 2010 l’Holding sarà in grado di distribuire come utile circa 1,5 milione di euro. È chiaro che una riduzione di redditività come quella proposta da Tavolazzi avrebbe un contraccolpo pesante per le casse comunali. Inoltre non possiamo giocare con i nostri bilanci. Le nostre azioni in Hera sono computate in base al metodo del costo. Essendo la multi service una società quotata in borsa, è legittimo sottostare a un criterio di prudenza”.
In pratica a fronte del dato odierno del valore nominale di un’azione di Hera oggi, 2,043 euro, in caso di vendita “saremmo tenuti a registrare sia una minusvalenza sia una rettifica di valore delle nostre attività finanziarie: se si vendesse oggi a 1,68 (valutazione di giovedì) la Holding non potrebbe far altro che registrare una perdita a fine 2010 molto consistente: nella peggiore delle voci per minusvalenza e rettifica del valore finanziario di oltre 8,5 milione di euro”.
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