Economia e Lavoro
29 Dicembre 2011
In tutto sono infatti intorno ai 6mila i cassintegrati in provincia

Anticipo cig, ombrello da 2,6 mln

di Redazione | 4 min

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È uno di quegli strumenti cui non si vorrebbe ricorrere, ma di cui in parecchi hanno beneficiato, e dunque era il caso di rinnovarlo. Si tratta del Protocollo per l’anticipazione sociale ai lavoratori e alle imprese in crisi tra Provincia di Ferrara, Carife e Caricento, nato il 30 dicembre 2009, rinnovato a fine 2010 e nuovamente ieri mattina in Castello per il 2012, il suo terzo anno di vita.

Di cosa si tratta? I tempi dell’Inps nell’erogare gli assegni di cassa integrazione non sono rapidissimi, ma, come ha ricordato la presidente Marcella Zappaterra, “i lavoratori non possono rimanere scoperti”. Dunque, già due anni fa nacque l’idea di far anticipare la cifra alle Casse di risparmio, “in grado di erogarla in meno di un mese, se l’impresa che richiede quest’opportunità presenta subito una documentazione esaustiva”.

Nel biennio, grazie a questo strumento, è stato possibile garantire l’assegno a 1.063 lavoratori, di cui 172 aggiuntisi quest’anno, impiegati in 29 aziende, di cui 5 arrivate negli ultimi dodici mesi. Al momento sono 22 le aziende che ne stanno usufruendo, poiché 7 nel corso del 2011 non hanno voluto proseguire con questa agevolazione (quattro hanno terminato la cassa e posto i lavoratori in mobilità, una ha chiuso i conti con la Banca per autonoma scelta, una ha chiuso e trasferito i lavoratori ad altra azienda e in un’ultima i dipendenti hanno ripreso il lavoro a tempo pieno).

Si tratta di circa un sesto dei lavoratori ora in cassa integrazione in Provincia: in tutto sono infatti intorno ai 6mila, come ha ricordato l’assessore alle Politiche per il lavoro Caterina Ferri, “ma ci sono imprese, quelle grandi, che riescono ad anticipare l’assegno”.

Tecnicamente, ad ogni lavoratore è erogato mensilmente l’importo che gli spetta (gli assegni di cassa integrazione si aggirano intorno agli 800 euro), fino ad un massimo di 6.400 euro: si è osservato infatti che, per quanto possano essere lunghi i tempi dell’Inps, nessun cassaintegrato ha mai dovuto ricorrere all’anticipo di una simile cifra. Le Casse di Risparmio rientrano poi degli importi erogati surrogandosi dei crediti dei lavoratori verso l’Inps e sostenendo il costo dell’anticipazione del denaro; l’unica spesa del cassaintegrato è quella per l’apertura del conto, qualora non sia già cliente di una delle due casse. Nel 2010 l’importo anticipato fu di 4 milioni e 6mila euro, quest’anno di 2 milioni e 672mila.

“Essere banca del territorio significa dare segnali in questa direzione – ha rivendicato il presidente Carife Sergio Lenzi –, ormai si tratta di un meccanismo oliato, anche se mi piacerebbe l’anno prossimo passare da 2 milioni e 600mila a soli 600mila euro di anticipo: vorrebbe dire che qualcosa è stato superato. In ogni caso – ha concluso –, fra un anno se ce ne sarà bisogno noi ci saremo ancora”.

A spegnere ogni possibile ottimismo ha però provveduto subito il direttore della Caricento Ivan Damiano: “Apriamo l’ombrello quando ancora non piove, del resto non serve una laurea alla Bocconi per capire come sarà il 2012”.

A completare il quadro, dopo aver ringraziato la Provincia e le Casse per “uno strumento importante che avevamo lungamente chiesto”, il segretario generale della Cgil Giuliano Guietti. In mano ha una tabella con le ore di cassa integrazione autorizzate dal 2008 al novembre scorso, che gli serve per “smentire un po’ di illusioni. Verso il primo semestre di quest’anno c’è stato sì un miglioramento, ma dagli ultimi dati registrati, che ovviamente ancora non comprendono dicembre, risulta che l’ultimo trimestre di quest’anno già segna il record dell’ultimo quadriennio”.

Le cifre parlano chiaro: la crisi comincia a farsi sentire dall’ultimo trimestre del 2008, quando le ore autorizzate (sommando cassa ordinaria, straordinaria e in deroga) balzano a 697.905 dalle 298.632. È un crescendo per oltre un anno e mezzo, fino ai 3 milioni 182.716 del terzo trimestre 2010. Poi, le cose sembrano andare un po’ meglio: l’ultimo semestre dell’anno scorso inverte, anche se per poco, la tendenza (2.941.847 ore), che prosegue nel primo trimestre dell’anno in corso (1.850.427) e ancora nel terzo (1.595.838).

Si poteva sperare di andare ancora meglio, e invece ecco i dati del trimestre in corso. O, meglio, del bimestre, poiché come si è detto comprendono solo ottobre e novembre. Si tratta in ogni caso di 2.947.305 ore, che hanno già superato il trimestre pieno del 2010. Vedremo a quanto saliranno quando arriveranno le cifre del mese che sta finendo.

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