Lettere al Direttore
8 Dicembre 2011

Mi sento tradito da questo Pd

di Redazione | 4 min

Sono stato iscritto al PCI dal 1970 al 1994 (PDS), sono stato rappresentante sindacale per 20 anni circa e nel 2007 sono stato socio fondatore del partito democratico (PD). Non sono mai stato un comunista Comunale o similare ne ho mai lavorato in strutture pubbliche o private connesse al partito d’iscrizione, ho sempre lavorato in strutture private di opposto orientamento politico entrando in conflitto con l’azienda e pagando di persona, non ho mai avuto connessioni di interesse con il partito come spesso si riscontra tra gli iscritti e non ho mai avuto alcun favore dal Partito. Di tutto ciò posso dare ampia prova.

Ciò detto, riscontro che il Presidente della Repubblica ha recentemente conferito il titolo di senatore a vita all’attuale Capo del Governo instauratosi con la totale fiducia del PD, PDL e ad altri (Lega esclusa) e senza tenere conto di quella legittimità popolare derivante dalle elezioni.

La manovra fatta il 4.12.2011 dal suddetto Governo è stata fatta per evitare la catastrofe all’Italia dei pochi che l’hanno procurata facendola ricadere sugli Italiani e va a stangare depauperare i lavoratori e pensionati nelle cose più facili ed indifese: case e pensioni, vanificando anni di lotte civili, sociali e sindacali elidendo drasticamente e illegittimamente diritti acquisiti e aspettative protette, reinserendo nuove tasse, penalizzazioni, nessuna indicizzazione e vanificando la pensione presente e futura sotto il profilo economico nonchè sotto quello della maturazione al diritto. La manovra ingiusta e discriminante nulla contiene per i giovani, nulla per il lavoro, nulla per le famiglie, niente revisione irpef, niente patrimoniale, niente per le donne lavoratrici e casalinghe, ridicola tassazione sui capitali scudati, le nuove frequenze TV regalate ad emittenti, lo Stato che coi nostri soldi garantisce le banche e infine la orribile ed ingiusta stangata o sui pensionati e pensioni, etc tutto per le imprese e categorie forti e banche. Una manovra con la vergognosa accettazione e convalida del PD.

Qui mi preme evidenziare il paradosso, vale dire che questo governo che ha decretato una manovra aggressiva verso i lavoratori è stato voluto dal PD e forze di sinistra e che il premier per fare ciò è stato insignito della carica di Senatore a vita dal Capo dello Stato che era del PCI e PD partito che ha convalidato la manovra: peggio di così non si può. Questo PD non difende i lavoratori ed i più deboli ma se ne arroga solo la potenzialità per altri fini… In economia politica si dice che la equa distribuzione della ricchezza consiste nel togliere a chi ha avuto troppo e dare a chi ha avuto troppo poco: non è stato cosi, anzi il contrario e paradossalmente con l’accettazione di questo PD che dice di volere il bene dell’Italia che però non coincide con quello degli Italiani. Se tutto ciò è stato fatto per evitare una catastrofe come dice il Presidente della Repubblica allora bisognava colpire chi l’ha causata individuando i responsabili in chi ci ha governato in questi ultimi 20 anni e non continuare a fare tragicamente pagare solo ai lavoratori e pensionati italiani le “incapacità” di altri che ne hanno tratto sempre e solo privilegi e benefici

Se per salvare l’Italia è per piacere ai mercati dobbiamo azzerare tutti i diritti e conquiste sociali e civili, ridurre alla disperazione famiglie e lavoratori, togliere le pensioni rinviandone improvvisamente la maturazione del diritto ad età avanzata addirittura per chi ha lavorato 40 anni non come parlamentare e poi cambiare in peggio il calcolo per la determinazione delle stesse e vietandone pure la indicizzazione per fare incassare più contributi previdenziali all’INPS e diminuire la erogazione delle pensioni, per poi arrivare a garantire e dare contributi statali alle banche che non sono mai state coi lavoratori, regalare nuove frequenze, lasciare che il Vaticano non paghi l’Ici ma farla pagare ancora più salata sulla prima casa ai normali cittadini, lasciare inalterate le addizionali irpef mentre si toglie l’irap, lasciare inalterate le aliquote per chi guadagna oltre 75 mila euro, non toccare le aliquote irpef tra il 23 e 27% per redditi bassi, aumentare l’Iva, … allora non si capisce di che Italia si parli ma certamente non è quella dei lavoratori Italiani che vengono falcidiati nelle cose più facili ed indifese come case e pensioni. Non si capisce, ma si fa per dire, questo PD da che parte stia visto che accetta tutto ciò e non difende i lavoratori dai quali ha avuto il voto.

Dire che mi sento tradito da questo PD è dire poco o nulla, lo ritengo complice. Mi sento imbrogliato e raggirato e non tanto per l’ideologia di riferimento ma sulla base dei comportamenti di fatto che ha tenuto in questi 15-20 anni e per avere lasciato i lavoratori e pensionati e ceti più deboli senza quella sostanziale difesa che aveva il dovere di porre in essere perché ha ricevuto, accettato e beneficiato del mandato elettorale e relative immunità e finanziamenti.

Pietro Zappaterra, Ferrara

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