Niente tassa di soggiorno. Almeno per l’anno entrante. Poi, si vedrà. Il futuro diventa un condizionale d’obbligo, dal momento che la possibilità dell’introduzione o meno del balzello dipende dalla capacità dell’amministrazione, o dalla volontà degli imprenditori, di entrare come sponsor per le grandi iniziative culturali di Ferrara.
Ad annunciare il “no” alla tassa di soggiorno, o quantomeno il suo rinvio, è lo stesso sindaco Tiziano Tagliani, che in sede di presentazione delle nuove mostre di Palazzo Diamanti interviene avvertendo come “il problema non è chiudere Ferrara Arte, ma tenerla aperta”.
“Ben venga l’aiuto del mondo privato – ha aggiunto il sindaco -, ma in assenza di investimenti in tal senso, a parte la Fondazione Carife fino al 2011, qualcun o deve prendersi la responsabilità di fornire risposte rispetto a un sistema non in grado di fare proposte alternative”. E riferendosi quindi alla possibile introduzione di una tassa di soggiorno ha spiegato “nel 2012 assicuriamo di farci carico di tale responsabilità cercando di distribuire la tassa in modo che chi trae giovamento dalle iniziative si assuma anche parte dei sacrifici”.
Pronta la reazione degli albergatori, che già avevano organizzato un presidio di protesta davanti a Palazzo dei Diamanti per venerdì prossimo, iniziativa subito revocata: “come Federalberghi Ascom siamo soddisfatti dalla decisione del comune di Ferrara di riflettere sull’introduzione a partire da gennaio 2012 della tassa di soggiorno. Una tassa alla quale ci siamo fermamente opposti in tutti i contesti ed a tutti livelli denunciandone il peso insopportabile che avrebbe gravato sulle spalle del nostro sistema ricettivo e più in generale sullo sviluppo turistico”.
“Con altrettanta chiarezza – interviene Nicola Castaldi, presidente di Federalberghi -voglio ringraziare il sindaco Tagliani perché con questa pausa di riflessione comprende le esigenze della nostra categoria. Se decidesse, come ci auguriamo, di ritirare questo provvedimento dimostrerebbe una sensibilità politica concreta che apprezzeremmo in un momento di difficoltà per l’economia locale. Una situazione nella quale tutto il mondo alberghiero ferrarese al di là delle sigle e degli orientamenti ha saputo ritrovarsi unito nel portare avanti questa battaglia contro questa ulteriore ed odiosa tassa”.
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