Politica
18 Novembre 2011
Ecco dall'Asl tutti i motivi del mancato trasloco per motivi di sicurezza

Cona, le carte dello scandalo

di Marco Zavagli | 3 min

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Ecco le carte. Quelle che il direttore generale Gabriele Rinaldi non aveva mostrato in conferenza stampa. Quella che hanno impedito che il trasloco dall’ospedale Sant’Anna a Cona si completasse come annunciato ufficialmente prima il 27 ottobre, il 3 novembre poi e ora procrastinato a dopo l’Epifania.

Le rende pubbliche Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che le ha ottenute dal presidente dell’assemblea legislativa di via Aldo Moro a Bologna.

Tramite l’accesso agli atti arriva così dal direttore generale dell’Asl di Ferrara Paolo Saltari copia del verbale  della commissione che motiva la mancata autorizzazione all’apertura. “La bruttissima telenovela Cona sembrava giunta all’episodio finale e invece siamo ancora qui, dopo 20 anni e 500 milioni di euro buttati, a piangere ad ogni nuova puntata”. I grillini, che specificano di non esseri contrari al nuovo ospedale, ma “estremamente critici sulla progettazione e gestione della nuova struttura e in battaglia da anni per salvare un presidio ospedaliero pubblico al Sant’Anna di Ferrara”, mostrano ora quelle carte.

Si tratta di una lettera, datata 2 novembre 2011, con la quale il Dipartimento di Sanità Pubblica di Ferrara esprime un parere pesantissimo sulla situazione dell’Ospedale di Cona e lo comunica all’assessorato alla Sanità del Comune di Ferrara. “La commissione del Dipartimento di Sanità pubblica scrive che ‘si rimarcano carenze di carattere generale per quanto riguarda la sicurezza (in quanto non risultano individuati e fisicamente delimitati – scrive la commissione – i percorsi per l’accesso alle degenze e ai servizi, risultando possibile accedere a parti dell’ospedale in cui sono in atto lavori di completamento)’, e ancora ‘notevoli carenze igienico—sanitarie per presenza di sporco, polvere e residui di lavorazione sia nei percorsi che nelle aree di degenza che nelle aree comuni interne ed esterne’, ‘mancanza di ogni elemento strutturale di accoglienza dei visitatori’”.

E ancora: carenza e scarsa visibilità di segnalazione di vie di esodo e uscite di sicurezza, mancanza di cartellonistica di sicurezza e antifumo; alcuni interruttori differenziati non sono idonei a interrompere le eventuali correnti di guasto; alcune luci di emergenza non funzionano e sono carenti di illuminazione di sicurezza; non sono state esibite e messe a disposizione della commissione le registrazioni con le date dei risultati delle prove e delle misure relative alle verifiche elettriche iniziali. Il cahiers de doléances prosegue con la mancanza nei bagni degli accessori previsti; alcuni ambienti come medicherie e ambulatori non sono regolarmente attrezzati. Tutto questo senza entrare nel merito della degenza alta rotazione blocco 3, radiologia generale e Rmn blocco 4-5, radiologia di Ps blocco 9, ambulatori blocco 18-19, day hospital blocchi 18-19 ed endoscopia digestiva blocco 14, “in quanto è ancora in corso il completamento dei lavori al loro interno”.

“Non credo ci sia molto da aggiungere – conclude Favia, se non lo sdegno che dovrebbero provare tutti i cittadini che da vent’anni pagano di tasca propria questo esempio di scandalo all’italiana. E che stanno già pagando per l’attività del nuovo ospedale. Ci aspettiamo dal sindaco Tiziano Tagliani delle risposte documentate, non le solite parole di circostanza”.

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