Comacchio
13 Novembre 2011
La nave romana rinvenuta a Comacchio da tempo è in attesa di restauro

Fortuna Maris, dopo trent’anni l’oblio

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Prostituzione nei centri massaggi cinesi. Rintracciato uno degli imputati, sarà processato

Inizialmente prosciolto poiché irreperibile, gli inquirenti hanno rintracciato un 46enne di nazionalità cinese, gestore del centro Il Massaggio di via Bonetti, che - assieme ad altre due imputate connazionali, già precedentemente rinviate a giudizio - sarà ora processato davanti al collegio del tribunale di Ferrara con l'accusa di sfruttamento della prostituzione all'interno di tre centri benessere e massaggi cinesi della città

Protocollo anti-bullismo. Cento diventa un esempio regionale

Il lavoro è partito da un rafforzamento dell’aspetto regolamentare e repressivo, con la modifica del Regolamento di Polizia Locale, per dotare il Comune di strumenti più efficaci nella prevenzione e nel contrasto dei comportamenti devianti

di Katia Romagnoli

Comacchio.  Dopo trent’anni l’oblio. Sono passati 30 anni da quando “Fortuna Maris”, la nave romana di età imperiale, destinata ai trasporti commerciali fluvio-marittimi, è venuta alla luce durante i lavori di scavo in un canale di scolo a Valle Ponti, nei pressi di Comacchio. Nel 1989 è stata trasferita in un padiglione del Museo di Palazzo Bellini, dove  tuttora è ospite, in attesa che vengano ultimati i lavori di restauro.

“Nel deposito di Palazzo Bellini non si vede mai nessuno – afferma Tiziana Gelli, consigliere comunale Pdl, che già nella precedente legislatura aveva presentato un’interpellanza sullo stato di salute della Nave Romana- e visto che negli ultimi anni non sono mai arrivate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici le relazioni periodiche concordate con l’amministrazione comunale, mi chiedo se non siamo arrivati ad un punto fermo”.

Gelli, ricordando che dopo la visita  effettuata da una delegazione comunale e coordinata dall’allora Soprintendente Luigi Malnati tutti i contatti si sono arenati, lancia così un appello al Ministro per i Beni Culturali, Giancarlo Galan e al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, invocando risposte certe. La visita in questione scaturì dopo la richiesta di istituire una Commissione speciale per la Nave Romana e proprio alla fine del 2008 l’interpellanza sottoscritta da Gelli insieme all’ex-consigliere Iginio Ferroni, approdò anche in Prefettura.

Rispondendo ai consiglieri e contestualmente al sindaco Cicognani, il prefetto Cesare Ferri all’inizio del 2009 forniva rassicurazioni circa lo stato di conservazione dello scafo, in quanto  “secondo le analisi effettuate da IVALSA-C.N.R., sede di Sesto Fiorentino, risulta che il guscio del relitto, contenuto in un contro-scafo stagno di vetroresina, è complessivamente in buono stato, anche se sarebbe opportuno portare a termine gli interventi iniziati”, precisava.

I lavori di restauro della nave, a più riprese avviati e sospesi, restano fermi per mancanza di finanziamenti governativi, così come è ancora in attesa di rinnovo la convenzione con la Soprintendenza relativa alla gestione del padiglione a cantiere di restauro. “Il rinnovo della convenzione figurava nella programmazione del Settore Cultura per il 2010 – spiega l’ex-assessore comunale Francesco Luciani – all’interno della quale si caldeggiava anche una maggiore frequenza ed efficacia di comunicazioni tra Soprintendenza e Comune”. Ma poi a marzo di quello stesso anno ci sono state le elezioni e “non è successo nient’altro – continua Luciani – ; in fondo la convenzione per il Comune rappresenta una spesa esigua, limitata alle spese correnti delle utenze”.

Cosa si può e si deve fare nell’immediato allora? “La Soprintendenza ha il pallino in mano – conclude Luciani – dato che la nave è di proprietà dello Stato e da assessore mi sono scontrato con un muro di gomma, quello dei tempi ministeriali lunghi. Il Comune può solo sollecitare quanto più possibile, perché la competenza del restauro resta in capo allo Stato”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com