Eventi e cultura
4 Novembre 2011
L’opera in tre atti di Verdi per la regia di Pier Luigi Cassano

La Traviata ‘integrale’ al Nuovo

di Redazione | 3 min

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Una seconda ‘Traviata’ andrà in scena oggi a Ferrara. Dopo quella di Monica Casadei al Comunale, arriva, dopo ben 16 anni, alle ore 21, alla ribalta al Teatro Nuovo di Ferrara la grande opera lirica. Per festeggiare adeguatamente questo atteso ritorno, l’associazione “Ritorno all’Opera” porta in scena uno spettacolo molto apprezzato dal pubblico nonché dal suo stesso autore, Giuseppe Verdi: La Traviata, in una rara versione integrale del giovane regista di talento PierLuigi Cassano.

Un cast impeccabile accompagnerà il coro dell’Opera di Parma: Sergio Bologna sarà il burbero padre Germont, mentre i ruoli dei protagonisti Violetta e Alfredo, i due amanti uniti da un legame amoroso tormentato e passionale, saranno interpretati dal soprano Stefanna Kybalova e dal tenore Valter Borin, marito e moglie nella vita e per la prima volta insieme sulla scena. Per questo atteso appuntamento e per dare la possibilità ai più giovani di apprezzare dal vivo lo splendido e sempre più ricercato mondo della lirica, l’associazione “Ritorno all’Opera” propone per il Teatro Nuovo un’inedita formula promozionale studiata ad hoc per le famiglie: alla biglietteria del teatro per ogni nucleo con almeno un componente sotto i 18 anni sarà offerto un prezzo d’eccezione: 12 euro per i ragazzi e 20 per gli adulti, per le poltrone di prima e seconda galleria.

Ancora oggi La Traviata è una delle opere liriche più amate dal vasto pubblico (specializzato e non) e continua ad appassionare le diverse generazioni grazie alla contemporaneità dei temi affrontati e alla veridicità della storia; i suoi personaggi oltrepassano, infatti, la barriera del tempo e sono persino attuali ai nostri giorni, nel forte impatto critico-sociale. Nella vicenda della Traviata esiste una spietata corruzione esercitata dal Potere sul corpo delle donne, che si vendono per vivere in una maniera “sempre libera”, per utilizzare le parole di Violetta.

La Traviata non è semplicemente la storia di una prostituta: in una società dove tutto o quasi è governato dal sesso, dal denaro, dall’ebbrezza del piacere, dall’esercizio del potere, Violetta incarna l’eroina fragile ma capace di riscatto, poiché ha il coraggio di vivere fino in fondo un amore vero, l’unico della sua vita, e per questo amore si libera dai condizionamenti sociali con il sacrificio estremo della morte.

Violetta muore sola, in una casa fredda e vuota, mentre fuori, per le strade di Parigi, impazza il carnevale e i suoi eccessi. Le vicende della prostituta Marguerite Gautier, descritte da Dumas, si rifanno alla storia vera di una prostituta d’alto bordo Alphonsine (detta Marie) Duplessis, una ragazza conosciuta personalmente da Dumas e morta giovanissima.

Per Verdi è letteralmente una folgorazione, tanto da decidere di farne immediatamente il soggetto della sua prossima opera per La Fenice di Venezia. Insieme al librettista Francesco Maria Piave definisce perciò la vicenda e dà a Margherita un altro nome, Violetta, sottolineandone la caducità del personaggio, proprio come la camelia che lei stessa regala ad Alfredo.

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