Cronaca
21 Novembre 2010
Blitz in via Camaleonte, colta in flagranza di favoreggiamento della prostituzione. Sequestrato l'appartamento

Prostituta arrestata grazie all’annuncio hard

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Grido d’allarme della Fp Cgil sulla sanità pubblica

La Fp Cgil di Ferrara lancia un grido d'allarme sulla situazione critica della sanità pubblica nel nostro territorio. "A poche settimane dall'inizio delle ferie estive - scrivono -, i reparti e i servizi dell'Azienda Usl e dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria sono ancora privi dei necessari rinforzi"

Ruspa show. La Procura chiede un anno per l’ex vicesindaco Lodi

La Procura di Ferrara ha chiesto la condanna a un anno per l'ex vicesindaco Nicola Lodi, finito a processo per il ruspa show del 2 ottobre 2019 quando, con tanto di giornalisti al seguito, la nuova amministrazione leghista decise di sgomberare il campo nomadi di via delle Bonifiche

Yaya Yafa morì sul lavoro. Cinque rinvii a giudizio

Cinque rinvii a giudizio, due patteggiamenti e un prosciolto. È quanto è stato deciso dal gup del Tribunale di Bologna nel processo per la morte di Yaya Yafa, il lavoratore 22enne della Guinea Bissau - residente a Ferrara - che nell'ottobre 2021 morì sul lavoro all'Interporto di Bologna

La stanza di via Camaleonte

Stanze attrezzate… per trasgredire in pieno centro storico. Un noto sito di annunci finisce, ancora una volta, al centro di un’inchiesta a luci rosse condotta nei giorni scorsi dal nucleo radiomobile dei carabinieri di Ferrara. I servizi di osservazione e controllo svolti dai militari sono stati avviati circa due settimane fa, a partire da un’attività di monitoraggio di pubblicazioni su carta stampata e web. È stato così che è stato notato l’annuncio hard lasciato da una donna, 26enne, O.R.M. le sue iniziali, di origine rumena, che offriva ‘servizi’ insieme ad un’altra giovane. L’attività della 26enne, già nota alle forze dell’ordine, avrebbe perciò destato sospetti negli uomini di via Carmine della Sala, che hanno dato il via all’operazione ‘Camaleonte’. Dal nome della via che sta tra via Carlo Mayr e via dei Baluardi, dove la donna esercitava presso il proprio appartamento. E camaleontica, era anche l’intensa attività svolta: nessun residente si sarebbe accorto di quanto accadeva a pochi passi da casa propria. Un giro stimato tra i 12mila e i 18mila euro, che coinvolgeva non due, ma tre giovani rumene: la 26enne, titolare del contratto d’affitto dell’appartamento, esercitava insieme a una di 19 e a un’altra di 23 anni. Non solo. Due connazionali, G.I., 35enne già noto alle forze dell’ordine, e D.A.I., 33enne incensurato, entrambi residenti a Occhiobello, fungevano da ‘supporto logistico’ alle tre donne. Italiani e stranieri si rivolgevano ogni giorno alle tre prostitute, facendo loro guadagnare 150, 200 euro a testa. Pertanto, dopo i dovuti accertamenti, i militari coordinati dal maggiore Gabriele Gainelli, hanno fatto irruzione, giovedì scorso, nell’appartamento di via Camaleonte e, a seguito della perquisizione, hanno fatto scattare le manette per la 26enne, sorpresa in casa insieme alle altre due ragazze.

Gli ‘attrezzi da lavoro’

La donna è stata perciò accompagnata al carcere femminile di Bologna. Il reato che le è contestato è concorso in favoreggiamento aggravato della prostituzione, che avrebbe messo in atto, secondo gli inquirenti, insieme ai due uomini, denunciati in stato di libertà poiché non colti in flagranza. A condurre le indagini, la pm Mariaemanuela Guerra.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati gli ‘attrezzi da lavoro’, denaro contante, cellulari. E soprattutto, è stato posto sotto sequestro l’intero appartamento, ricordano gli inquirenti: “Ci teniamo a ricordare che i proprietari delle case in affitto, anche se hanno stipulato un contratto regolare, sono tenuti a sapere se all’interno dei propri immobili si svolgano attività regolari o meno. Pertanto li invitiamo a prestare maggiore attenzione”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com