Si è spento ieri (venerdì 22 settembre) all’età di 98 anni, Giorgio Napolitano, undicesimo presidente della Repubblica, il primo a rimanere in carica per un doppio mandato, dal 2006 al 2015.
L’ex Capo dello Stato era ricoverato presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma e le sue condizioni di salute si erano drasticamente complicate negli ultimi giorni.
Nei prossimi giorni, la camera ardente sarà allestita a Palazzo Madama, mentre in occasione dei funerali di Stato sarà disposta una giornata di lutto nazionale.
Nel corso della sua vita politica, legata indissolubilmente al Pci, Napolitano è stato – tra i vari incarichi – anche ministro dell’Interno e del Coordinamento della Protezione Civile (dal 1996 al 1998) e presidente della Camera dei Deputati (dal 1992 al 1994).
Durante la sua presidenza si è recato in visita a Ferrara in tre occasioni. La prima il 20 ottobre 2007, in occasione dell’inaugurazione del Centro Studi Ermitage Italia; la seconda il 20 novembre 2008 in forma privata; e la terza il 7 giugno 2012, quando si recò nelle zone colpite dal sisma che coinvolse l’Emilia.
Ma non solo. Nel 2021, Napolitano devolse i 30mila euro di risarcimento ottenuti dalla causa vinta contro il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, condannato per diffamazione, proprio al Meis-Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara.
Le condoglianze alla famiglia dell’ex Capo dello Stato sono arrivate anche dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini: “Giorgio Napolitano è stato un grande presidente della Repubblica, al servizio del Paese, delle italiane e degli italiani, garante del confronto democratico e del corretto funzionamento delle istituzioni. Della democrazia. E prima ancora è stato protagonista nella sua vita politica della sinistra italiana e non solo, un riformista vero. Un protagonista della storia italiana, che in particolare in Emilia-Romagna ricordiamo con affetto perché fu lui, da Capo dello Stato, a farci sentire da subito vicina l’intera comunità nazionale dopo il terribile sisma del 2012“.
“Nei giorni drammatici del terremoto del 2012 – ha aggiunto Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione – il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fu molto vicino alla popolazione dell’Emilia-Romagna: un punto fermo nell’emergenza e nella ricostruzione. La sua morte addolora tutta la comunità regionale e mi colpisce profondamente: nella sua lunga militanza politica e nelle istituzioni, Giorgio Napolitano è stato un esempio di grande coerenza e impegno politico per un Paese sempre più giusto. Un grande presidente. Un uomo di Stato. Napolitano è stato un riformista vero, un comunista moderno e uomo del dialogo. Alla sua famiglia vanno le mie più sentite condoglianze”.
Anche il sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha voluto ricordare Giorgio Napolitano: “È stato un punto di riferimento importante come presidente della Camera. In quel ruolo mi nominò membro della Commissione stragi, e ho avuto l’orgoglio di essere poco dopo sostituito da lui nella Commissione della Rai che mi fu tolta da Irene Pivetti; il ricordo non è di una sottrazione ma di una rassicurazione dal momento che la carica passò ad un uomo della sua statura. Di Napolitano ricordo un suo gesto memorabile nel contrasto con i magistrati che avevano ordinato alla Guardia di Finanza di entrare alla Camera dei Deputati, e da lui fermamente respinti”.
“E ne ricordo, inoltre, la sua attenzione ai temi della cultura. Nel 2010 – ha concluso – lo invitai e venne a Salemi per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia, e ad apporre la lapide in cui i nostri nomi furono uniti a quello di Garibaldi. A Salemi in quella occasione inaugurò il museo della mafia. A lui mi rivolsi per scongiurare la diffusione violenta e mafiosa dell’eolico in Sicilia e nelle regioni meridionali. Oggi che se ne va finisce l’Italia i cui valori si rispecchiavano in quelli di Benedetto Croce firmatario della prima legge sul Paesaggio. Morto Napolitano, muore il Paesaggio”.
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