Omicidio Big Town. Buzzi chiedeva il pizzo e aveva già picchiato Mauro Di Gaetano
Dalle carte della Procura emergono nuovi retroscena. Il 42enne chiedeva 3mila euro al gestore del locale con cadenza mensile. Gli inquirenti indagano per tentata estorsione il 20enne Lorenzo Piccinini

La tanica di benzina
Dalla carte della Procura emergono retroscena finora inediti sull’omicidio del bar Big Town di via Bologna, dove è stato ucciso il 42enne Davide Buzzi, nella serata di venerdì 1° settembre, dopo una colluttazione finita in tragedia con Mauro e Giuseppe Di Gaetano, titolare del locale e suo padre.
I nuovi particolari arrivano contestualmente alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del 20enne Lorenzo Piccinini per tentata estorsione.
Non solo, infatti, il neo indagato – insieme a Buzzi – avrebbe compiuto “azioni idonee ed esplicite” che configurerebbero questo reato. Ma – è questa la novità -Buzzi avrebbe chiesto un vero e proprio pizzo – così la stessa vittima lo chiamava – di 3mila euro ogni mese, e non una tantum come appreso in precedenza, al gestore del bar.
Altro retroscena inedito risale al 25 agosto, una settimana prima dell’omicidio. In quella circostanza, le carte raccontano di minacce e botte da parte di Buzzi nei confronti di Mauro Di Gaetano, a cui era stato poi intimato di pagare – come in precedenza riportato – i soliti 3mila euro prima del 25 settembre. Se non avesse ubbidito, gli sarebbe stato dato fuoco al locale.
La situazione poi degenera e precipita il 1° settembre. Buzzi e Piccinini entrano nel bar, uno fianco all’altro. Il primo ha una tanica piena di benzina, che fa vedere ai due attuali indagati, prima di appoggiarla sul bancone a scopo minatorio. Da dietro il bancone esce il più anziano dei due, chiede spiegazioni e per tutta risposta viene aggredito con violenza.
Buzzi gli sferra ripetutamente delle gomitate al volto, dandogli pugni e calci che lo fanno cadere due volte a terra, mentre Piccinini – che nei giorni scorsi è stato dimesso dall’ospedale di Cona dopo essere stato gravemente ferito all’addome – gli “intima con arroganza” di uscire, colpendolo a sua volta con altri calci e lanciandogli addosso anche una bottiglia.
Nel mentre, ieri (18 settembre), in fase di riesame, gli avvocati Michele Ciaccia e Stefano Scafidi hanno chiesto gli arresti domiciliari per Mauro e Giuseppe Di Gaetano, che al momento si trovano ancora nel carcere di via Arginone, e nelle prossime ore è attesa la decisione del tribunale.
È stato infine fissato il sopralluogo dei Ris di Parma al bar Big Town, che si terrà martedì 26 settembre. Durante le operazioni, il Reparto Investigazioni Scientifiche sarà affiancato dal genetista Matteo Fabbri.