Eventi e cultura
17 Settembre 2023
E' uscito in questi giorni il libro che contiene 19 racconti di altrettanti autori che sviscerano il 'concetto'. Un viaggio emozionale nel cuore della città estense

“Ferraresi per sempre”, l’antologia sulla forma mutabile e complessa della ‘ferraresità’

di Redazione | 2 min

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E’ uscito in questi giorni “Ferraresi per sempre”, libro edito da Edizioni della Sera, che al suo interno contiene diciannove racconti scritti da autori (ferraresi e non) che sviscerano, attraverso pagine ironiche, drammatiche, nostalgiche, la forma mutabile e complessa della “ferraresità”.

Il volume si apre con un’incisiva e sentita prefazione di Riccarda Dalbuoni che lascia spazio alle variegate storie scelte dal curatore dell’antologia, lo scrittore Lorenzo Mazzoni, che per una volta ha lasciato da parte il suo più noto personaggio (il ferrarese doc Pietro Malatesta), per mettere insieme una squadra eterogenea di autori e seguirli durante la stesura dei racconti.

Si va dagli scrittori che in città sono nati o cresciuti: Marco Belli, Stefano Bonazzi, Paolo Buttini, Chiara Forlani, Sergio Fortini, Filippo Landini, Federica Taddia, Chiara Marchetti, Cristiano Mazzoni, Federico Pazzi, Giovanni Ricci, Cinzia Romagnoli; a quelli che Ferrara l’anno vissuta, ci vivono, ci lavorano, ci hanno lavorato o si sono fatti attrarre da lei, al loro passaggio: Darien Levani, Enrico Losso, Gianluca Morozzi, Francesca Panzacchi, Paolo Panzacchi, Mario Saggittario e Licia Vignotto.

Quello che è sicuramente palpabile, in tutte le diciannove storie, è cercare di sviscerare, ognuno a proprio modo, il concetto di “ferraresità”, che, come scrive Riccarda Dal Buoni: “È lei a entrare nei racconti: una parlata che altrove non esiste, un vocabolo che sostanzia un concetto comprensibile solo ai ferraresi (scutmai, barbagian, ciocapiat), una pedalata che, per chi vi abita, significa davvero mobilità alternativa. Nei diciannove racconti, troverete molto di ciò che fa di questa città una storia da narrare”.

E così, in sella a una bicicletta di può parlare di amore e esistenza, attraversare spazi verdi, incrociare qualcuno che si lamenta tanto per lamentarsi, contornato dai più begli esempi architettonici che il Rinascimento ci abbia dato. E se non c’è la bicicletta, in queste storie, ci sono lunghe camminate sulle Mura, profumo di salamina da sugo, imprecazioni della borgata, dipinti della Corte Estense ammirati in qualche interno popolare del Batiguàza. C’è il Razionalismo e ci sono la Gad, il Doro, Krasnodar, San Giorgio, via Bologna, via San Romano, il Paolo Mazza e il Castello. Il dentro e il fuori le Mura, traviati da un Urlòn dal Barc o da qualche altro diavolo impazzito per aver perduto il potere sugli uomini del casato, rintanato in qualche bar o a spasso tra le meraviglie del centro storico, in cerca di una nebbia che fa tradizione e ricordo, che fa malinconia. La malinconia, uno dei tratti più pregnanti della ferraresità, probabilmente. Un tratto ben risaltato dentro queste diciannove storie dedicate a Ferrara e al farne parte.

https://www.edizionidellasera.com/product/ferraresi-per-sempre/

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