Il M5S contro le ingiuste accuse di antisemitismo
Il Movimento 5 Stelle di Ferrara esprime piena e convinta solidarietà alla deputata Stefania Ascari, ingiustamente accusata di antisemitismo dal quotidiano Il Tempo
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"Se verrà ancora avvicinata la foto di un palestinese alla lapide del Castello, oltre ad una interrogazione parlamentare, andrò personalmente ad apporre sul muretto la bandiera di Israele”
La mera presa d’atto del 2024, presentava profili risultati inapplicabili che sono stati evidenziati dopo gli ulteriori e necessari approfondimenti di legittimità delle strutture regionali e delle Ausl
Rete Civica chiede all'Emilia Romagna di "attivare e rendere pubblici sistemi di monitoraggio e verifica sull’effettiva attuazione, da parte delle Aziende Sanitarie, delle disposizioni normative, con particolare riferimento all’apertura delle agende, alla gestione delle preliste e al rispetto delle priorità cliniche indicate in ricetta"
Una storia Instagram pubblicata da Tommaso Corradi, segretario del Pd di Bondeno, ha scatenato un vero e proprio terremoto politico. L’immagine ritraeva il presidente Usa Donald Trump mentre compiva un atto sessuale nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, provocando dure reazioni sia a livello locale che nazionale da parte di esponenti del centrodestra
di Pietro Perelli
Sono tante le tematiche che si stanno affrontando ogni sera alla Festa dell’Unità a Pontelagoscuro e lunedì 4 è toccato alla sanità. Una sanità da proteggere e rinforzare, una sanità pubblica e universalistica come scritto sulla costituzione, una sanità che compie passi sempre più grandi verso la privatizzazione. A parlarne, in un dibattito dal titolo “salviamo la sanità pubblica”, sono Paola Boldrini, senatrice della Repubblica che in passato ha ricoperto il ruolo di vice presidente Commissione Sanità, Francesca Maletti, consigliera regionale Partito Democratico e vice presidente Commissione Sanità Regione Emilia-Romagna, Marina Sereni responsabile Segreteria Nazionale Pd Salute e Sanità. A moderare il dibattito Dalia Bighinati, direttrice di Telestense.
“Con lo slogan bando alle inefficienze e agli sprechi – fa notare Dalia Bighinati – il governo si appresta a imporre nuovi tagli alla sanità” che “rischia di perdere la sua caratteristica di servizio universalistico”. “Noi siamo molto allarmati” risponde Marina Sereni, anche perché “ci sono dati che indicano un sistema di sanità pubblica in crisi irreversibile”. “Il Covid – aggiunge – ci ha portato di fronte a una verità assoluta, prima di tutto la salute” anche “prima dello sviluppo economico” e “l’unico modo per tutelare il diritto alla salute di ogni individuo è avere un sistema di stampo universalistico”. Un diritto che “è già stato intaccato, secondo l’Istat 2,5 milioni di italiani rinunciano alle cure per lungaggini e non possono permettersi cure private”. Inoltre “ci sono famiglie che si sono impoverite per curarsi”.
Nessuna delle esponenti del nasconde gli errori che in passato hanno compiuto anche governi di centro sinistra nei tagli alla sanità. Oggi serve un cambio di marcia verso una sanità universalistica e con un modello più simile a quello dell’Emilia Romagna che a quello della Lombardia. Un sistema molto legato alle strutture private e centralizzato al contrario dell’Emilia Romagna e della Toscana che, spiega Francesca Maletti, “hanno fatto la scelta di mantenere una rete territoriale forte”.
E per contrastare i tagli e mantenere un sistema efficiente la Regione Emilia Romagna ha promosso una proposta di legge di iniziativa regionale con la quale si prevede “un incremento del Fondo Sanitario Nazionale di 4 miliardi all’anno per i prossimi 5 anni, con l’obiettivo di attestare lo stesso al 7,5% del Pil nazionale”. Una misura che avvicinerebbe la spesa a quella di Francia e Germania che spendono cifre vicine al 10% del Pil.
Per garantire migliori servizi la ricetta inoltre dovrebbe essere quella di una “sanità del territorio che – spiega Paola Boldrini – può servire come rete per prendere in carico cittadini che si possono curare in maniera più agevole senza andare all’ospedale”. A questi ultimi andrebbe lasciato il compito di curare i casi più gravi oltre alle operazioni chirurgiche e gli esami più complessi.
Anche per questo nel Pnrr, “dopo aver analizzato tutto quello che è successo in pandemia”, si era deciso di dedicare “la missione 6 alla sanità” per creare una rete territoriale in grado di alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso e garantire un miglior servizio.
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