
Centri per l’impiego “latitanti, funzionano poco e male“. È quanto emerge nell’ultimo report stilato dal sindacato di piazza Verdi relativamente all’attività da gennaio a settembre 2022 del servizio della Struttura per l’Orientamento al mercato del Lavoro, che accoglie le richieste di aiuto di persone provenienti da preesistenti esperienze personali nel mondo del commercio, della metalmeccanica, della chimica, dell’agricoltura, dell’assistenza alle persone e della scuola.
Nel periodo analizzato, i contatti attivati sono stati 75 di cui 63 relativi a persone iscritte alla Cgil, mentre i colloqui di orientamento sono stati 65, di cui 5 per secondo colloquio. Le richieste di preparazione di solo curriculum vitae sono state invece 10. Quanto alle fasce d’età, le persone comprese tra i 20 e i 30 anni sono state 8.
Due inoltre sono state le persone non occupate e che non hanno avuto precedenti opportunità lavorative, così come solamente 4 sono state le persone occupate da un rapporto di lavoro costante che hanno motivato l’accesso al Sol perché alla ricerca di migliore occupazione nutrendo timori di perdita del posto di lavoro a causa di vertenze in corso o attriti con la direzione aziendale.
Ma non solo. Infine, il 53% dei ferraresi che si è rivolto allo sportello Sol della Cgil ha denunciato situazioni di disagio professionale e il desiderio di ricollocarsi in ambienti lavorativi più tutelati.
Nel complesso, la quasi totalità delle persone che si sono messe in ascolto con Sol – si legge nel report – chiedono prima di tutto un’occupazione e solo in subordine percorsi volti all’acquisizione di nuova qualifica o riqualificazione.
“Il contesto ferrarese – spiega la Cgil – non è dissimile dalle situazioni che coinvolgono altri territori: la domanda di lavoro è insufficiente e riguarda i settori con minor valore aggiunto. Questi stessi settori continuano ad attrarre la manodopera meno attrezzata, che si vuole addomesticata e senza ambizioni, a cui non si chiede di specializzarsi ma di essere funzionale alle esigenze di mercato, riservandogli le peggiori garanzie in termini occupazionali e di reddito”.
E aggiunge: “A Ferrara le categorie economiche del commercio e della ristorazione lamentano il paradosso di molti posti vacanti pur in presenza di alti tassi di disoccupazione. Naturalmente si tratta di un paradosso solo apparente poiché la dicotomia tra domanda e offerta è spiegabile con il fatto che lo sfruttamento dato da orari dilatati all’inverosimile, paghe irrisorie, discipline autoritarie, climi organizzativi invivibili, hanno superato la soglia della sopportazione“.
“Sol – prosegue il sindacato – continua dal suo esordio a intercettare in prevalenza lavoratori e lavoratrici dei settori del lavoro manuale occupati nei mestieri e produzioni tradizionali, nei servizi, nelle attività agricole e stagionali, nelle costruzioni, nelle mansioni non qualificate del manifatturiero, laddove le loro credenziali educative, esperienze, capitale relazionale e propensione al rischio non li mettono in
condizione di connettersi alle nuove domande di lavoro“.
“Accanto a questi – sottolineano da piazza Verdi – cresce la richiesta di assistenza da parte della classe media impoverita, di coloro che svolgono lavoro intellettuale precario e malpagato, la cui condizione non è dissimile dal cosiddetto proletariato dei servizi ed infine dei giovani laureati in cerca di primissimo impiego. La mancanza di servizi di accompagnamento continua ad essere il problema più avvertito dai disoccupati (cronici e non) ed anche da noi”.
“I centri per l’impiego sono latitanti, funzionano poco e male – è la denuncia – mentre le agenzie private accreditate seguono traiettorie più consone a stabilire rapporti di convenienza commerciale con i grandi utilizzatori, in primis con le aziende del manifatturiero. Gli enti di formazione intercettano i flussi finanziari pubblici e privati all’interno di programmi predefiniti, prediligendo i fondi interprofessionali che valgono per i lavoratori stabili e non per i disoccupati. Il passa parola ha una efficacia sostanziale ma funziona solo per i laureati e gli iper specializzati. Qualcosa sta mutando con il programma Gol ma i presupposti su cui si fonda non ci paiono decisivi per i cittadini in cerca di lavoro”.
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