Goro
27 Luglio 2023
"E chiedere al Governo aiuti per le imprese di acquacoltura i cui ricavi sono pesantemente compromessi". Sono le richieste che con il question time odierno il consigliere ha presentato alla Giunta regionale

Granchio blu, Mastacchi (Rete Civica): “Delocalizzare temporaneamente le concessioni devastate”

di Redazione | 3 min

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Marco Mastacchi

Con un question time in Aula il capogruppo di Rete Civica-Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi riporta all’attenzione della Giunta regionale il grave problema della presenza del granchio reale blu nelle Valli di Comacchio e nella Sacca di Goro, che sta mettendo in ginocchio le imprese di allevamento di vongole locali. Mastacchi chiede che si possano delocalizzare temporaneamente le concessioni devastate dal fenomeno e contestualmente richiedere al Ministero competente una sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari e dei contributi previdenziali e assistenziali per le imprese che attestino la perdita totale del prodotto.

L’allevamento di vongole e mitili rappresenta un polo fondamentale per l’economia locale, che in questi ultimi tempi ha subito un vero e proprio “attacco” da parte di questa specie, che sta mettendo a repentaglio gli investimenti degli acquacoltori nell’area della Sacca di Goro.

Originario del Nord America, il granchio reale blu, è una specie molto prolifica (arriva a deporre fino a migliaia di uova in una volta sola) e nei nostri mari non ha predatori e può crescere indisturbata. Si nutre di pesce e molluschi, tra cui anche la Vongola Tapes Semidecussatus, di qualunque pezzatura, allevata nella Sacca di Goro e nei canali adduttori alle Valli di Comacchio, e sta devastando gli allevamenti. Con le potenti chele apre taglia e uccide tutto ciò che si trova davanti, reti di protezione e vongole comprese. La predazione progressiva delle vongole allevate porterebbe in poco tempo al tracollo di un intero comparto che rappresenta un’eccellenza, la prima realtà produttiva di vongole in Italia e in Europa e la seconda nel mondo.

Dopo l’alluvione dei primi di maggio, c’è stata una proliferazione incontrollata del granchio blu, e l’attività predatoria è iniziata indisturbata andando a distruggere la maggior parte degli allevamenti di vongole a riposo, compromettendo l’intero raccolto. Diverse aree nella Sacca sono rimaste incolte, in quanto non assegnate a seguito del blocco delle concessioni e questo, insieme alla massiccia immissione di seme proveniente dall’estero, potrebbe aver influito sulla proliferazione del crostaceo che ha creato il proprio habitat tra le alghe.

Il consigliere Mastacchi era già intervenuto presso la Giunta con un precedente atto, evidenziando che la pesca regolamentata di tale crostaceo, considerato un alimento pregiato e apprezzato sia all’estero che in Italia, rappresenterebbe un’efficace misura di contrasto alla sua eccessiva proliferazione oltre a costituire un nuovo settore economico. A partire dal 12 luglio, con ordinanza urgente firmata dal sindaco di Comacchio, “gli allevatori di vongole titolari di concessioni in acque demaniali sono stati autorizzati a catturare e smaltire il granchio blu nelle acque di loro competenza”. Oltre al prelievo di questa specie infestante, al momento, non è stata adottata altra strategia ostativa alla sua diffusione nelle aree in concessione.

L’assessore Mammi conferma l’autorizzazione al prelievo per autodifesa e alla commercializzazione del granchio, ottenuta dalla Regione dal Masaf. Insieme ad altre regioni costiere del Nord Adriatico è stata avanzata al Governo la richiesta di adottare misure specifiche per contenere i danni e di avere una dichiarazione dello stato di calamità. È necessario avviare specifici progetti di studio della sua biologia per individuare le migliori strategie per la lotta biologica. Nel documento anche la richiesta di un aiuto al credito per le imprese di pesca di acquacoltura per sostenerle nel reddito. Per quanto invece riguarda l’eventualità di trasferimento delle concessioni rispetto ad altri specchi acquei, è difficilmente applicabile, considerata l’estensione geografica del fenomeno e le peculiarità della Sacca di Goro e dei canali limitrofi.

“L’impressione è che ci sia comunque una consapevolezza della gravità della situazione e una varietà di interventi su più fronti, per cui ritengo di potermi ritenere soddisfatto della risposta – commenta Mastacchi – anche se credo ci sarà bisogno di agire con più incisività”.

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